10 viaggi di architettura italiana, in mostra alla Triennale

Per due anni, tra il 2019 e il 2020, un gruppo di fotografe e fotografi hanno girato l’Italia, singolarmente o in due, seguendo degli itinerari ben precisi.
Differenti per sensibilità, stile, formazione, provenienza ed esperienze, avevano qualcosa in comune: il fatto di avere meno di quarant’anni, e un compito ben preciso: documentare — attraverso la fotografia — più di 250 architetture contemporanee realizzate dal dopoguerra a oggi e sparse per tutto il paese, opera di progettisti come Michelucci e Nervi, Scarpa e Galvagni, Albe e Lica Steiner.
Da Cefalù, in Sicilia, a Valtournenche, in Valle d’Aosta, passando per Torino e Reggio Calabria, Trieste e Campobasso, Taranto e Milano, gli obiettivi di Roberto Boccaccino, Marina Caneve, Davide Cossu, Louis De Belle, Luca Girardini e Marco Zorzanello, Paolo Lindozzi, Allegra Martin, Simone Mizzotti, Flavia Rossi e Alberto Sinigaglia hanno scattato, scattato e scattato ancora, producendo un corpus di oltre 3000 immagini, commissionate dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea, ufficio del Ministero della Cultura che sostiene le arti e l’architettura contemporanee.

COSA
Dieci viaggi nell’architettura italiana
QUANDO
1º ottobre – 7 novembre 2021
DOVE
Triennale Milano | viale Emilio Alemagna 6, Milano

Per spiegare meglio l’iniziativa, tuttavia, bisogna fare un passo indietro fino al 2002, quando il ministero avviò un grande censimento delle architetture realizzate in Italia a partire dal 1945. Per valorizzare a dovere quest’ambiziosa opera, nel 2018 è stata messa online la piattaforma Atlante Architettura Contemporanea, che raccoglie più di 100 di queste strutture, legate tra loro da itinerari che diventano “fil rouge” narrativi per ripercorrere la storia del nostro paese proprio attraverso le architetture, talune assai celebri, altre poco conosciute ma non per questo meno interessanti, anzi, capaci di sorprendere anche chi magari ci passa davanti ogni giorno senza accorgersi di star transitando accanto a un pezzo di storia del ‘900.

Ma perché preziosi archivi come l’Atlante Architettura Contemporanea non rimangano pietrificati nel loro spazio web e continuino a destare l’interesse del pubblico, occorre mantenerli vivi. Ed esattamente per questo che la Direzione Generale Creatività Contemporanea ha nominato un “comitato di redazione”, affidando ad esso il compito di elaborare nuovi itinerari e lavorare sulle architetture finora censite.
È in quest’ottica che è nata la collaborazione con Triennale Milano e con il Museo di Fotografia Contemporanea, che hanno selezionato, attraverso un bando pubblico, gli undici talenti under 40 della fotografia contemporanea che hanno viaggiato per l’Italia lungo i dieci itinerari individuati.

Tra le migliaia di foto prodotte, ne sono state scelte 110, protagoniste di una mostra che inaugura oggi negli spazi di Triennale Milano.
Intitolata Dieci viaggi nell’architettura italiana, l’esposizione è a cura di Matteo Balduzzi, Alessandra Cerroti e Luciano Antonino Scuderi (Cerroti e Scuderi fanno anche parte del succitato comitato) e si sviluppa in un affascinante allestimento (opera dello Studio Folder di Milano) che ricostruisce la mappa del nostro paese, con le foto che sembrano uscire fuori dai luoghi in cui sono state scattate, mentre le immagini scorrono anche sul fondo, proiettate a parete.

Ad accompagnare la mostra, un corposo catalogo pubblicato da Silvana Editoriale. Il volume, ispirato alle classiche guide di viaggio, presenta gli scatti insieme a testi critici e alle note scritte da fotografe e fotografi durante le loro spedizioni.

Di seguito alcune foto dell’allestimento e una selezione delle immagini in esposizione.

L’allestimento della mostra (foto e copyright: Cosimo Quartana | courtesy: Museo di Fotografia Contemporanea)
L’allestimento della mostra (foto e copyright: Cosimo Quartana | courtesy: Museo di Fotografia Contemporanea)
L’allestimento della mostra (foto e copyright: Cosimo Quartana | courtesy: Museo di Fotografia Contemporanea)
L’allestimento della mostra (foto e copyright: Cosimo Quartana | courtesy: Museo di Fotografia Contemporanea)
L’allestimento della mostra (foto e copyright: Cosimo Quartana | courtesy: Museo di Fotografia Contemporanea)
L’allestimento della mostra (foto e copyright: Cosimo Quartana | courtesy: Museo di Fotografia Contemporanea)
L’allestimento della mostra (foto e copyright: Cosimo Quartana | courtesy: Museo di Fotografia Contemporanea)

Roberto Boccaccino

(Benevento, 1984)
È autore di ricerche fotografiche sullo spazio pubblico e sull’immaginario che lo circonda.
I suoi lavori sono stati pubblicati da magazine italiani e internazionali ed esposti in Europa e Nord America.
Negli anni ha ricevuto riconoscimenti internazionali tra cui il Premio ATF FNAC e il primo premio nella categoria ritratto al Årets Pressefoto (Danish Press Photo), oltre ad essere stato finalista in selezioni come lo Joop Swart Masterclass, il Premio Gabriele Basilico, il Premio Graziadei, il Lumix Photojournalism Multimedia Award.
Vive a Palermo dove, tra le altre cose, fa soprattutto il papà di Samuele e di Nina.

Roberto Boccaccino
Lido comunale Genoese Zerbi, Reggio Calabria, 2019
Studio La Face-Ziparo, Pier Luigi Nervi, 1957–1962
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)
Roberto Boccaccino
Piazza Alicia e strade adiacenti, Salemi (TP), 2019
Roberto Collovà, Alvaro Siza 1982-1998
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)

Marina Caneve

(Belluno, 1988)
Partendo da una fascinazione per la contaminazione tra i saperi, usa la fotografia come mezzo di esplorazione della conoscenza con particolare interesse per la vulnerabilità.
La sua pratica si sviluppa attraverso un approccio multidisciplinare basato sulla ricerca e il suo processo di lavoro si muove dalla fonte al poema, al ritmo, fino allo spettatore, confrontandosi con diverse prospettive dal vernacolare-naïve al tecnologico-scientifico.
I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private tra cui l’ICCD di Roma, il Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo e il Museo Nazionale della Montagna di Torino e ha esposto in istituzioni nazionali e internazionali tra cui La Biennale di Architettura di Venezia, Fotohof a Salisburgo e La Triennale di Milano.
Dal 2019 è docente presso il Master IUAV in Photography a Venezia e lo Spazio Labò a Bologna. Ha realizzato campagne fotografiche su commissione per istituzioni quali La Biennale di Venezia (2016), MUFOCO e MiBACT (2019), Museo Nazionale della Montagna (2019) e ICCD (2020). Nel 2020 è stata selezionata da CAMERA (Torino) per il programma europeo FUTURES ed è entrata a far parte dell’agenzia MAPS.
È cofondatrice di CALAMITA/À.
Tra le pubblicazioni principali: The Shape of Water Vanishes in Water (A+Mbookstore, 2018), Are they Rocks or Clouds? (Fw:Books e OTM, 2019), Di roccia, fuochi e avventure sotterranee (Quodlibet, 2021), La valle tra le cime e le stelle (Quodlibet, 2021).

Marina Caneve
Monumento Nazionale ai Martiri del nazismo Risiera di San Sabba, Trieste, 2019
Romano Boico 1967-1974
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)
Marina Caneve
Chiesa dell’Immacolata Concezione di Maria Vergine, Longarone (BL), 2019
Giovanni Michelucci 1966 -1978
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)

Davide Cossu (Cédric Dasesson)

È un fotografo con sede a Cagliari.
La sua formazione nel campo dell’architettura ha permesso di sviluppare un interesse sul territorio e sul paesaggio contemporaneo, utilizzando la fotografia come mezzo di ricerca. Inizia a lavorare sul paesaggio costiero, scansionandolo per livelli.
Nel 2018 vince il bando della Fondazione di Sardegna e pubblica il suo primo libro autobiografico, mentre nel 2020 gli viene commissionata una campagna fotografica da Sardarch e dalla Conservatoria delle Coste, per una lettura personale sulle trasformazioni del sud Sardegna.
Dal 2016 al 2018 insegna fotografia di interni allo IED di Cagliari, ma l’importanza per il territorio lo porta a dedicarsi totalmente alla fotografia sul campo.
Lavorando sullo spazio urbano, realizza progetti di identificazione del costruito, prima attraverso una residenza d’artista con Falia*, successivamente attraverso progetti di riscoperta dei paesi in via di spopolamento, un lavoro integrato con piani urbanistici di vari comuni sardi, descrivendone le caratteristiche storiche e quelle degli attori principali, la popolazione.

Davide Cossu
Polaris Parco Scientifico e Tecnologico, Pula (CA), 2019
Gregotti Associati 1993 – 2009
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)
Davide Cossu
Casa dell’architetto, Campobasso, 2019
Anastasio Di Virgilio 1975 -1990
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)

Louis de Belle

(Milano, 1988)
Ha studiato al Politecnico di Milano e alla Bauhaus Universität di Weimar.
I suoi progetti sono stati pubblicati da testate come The Washington Post, Libération, Süddeutsche Zeitung Magazin e The Independent.
Le sue fotografie sono state esposte in festival di fotografia internazionali, gallerie e musei tra cui The Royal Albert Hall a Londra e KINDL Centre for Contemporary Art a Berlino.
Ha pubblicato Failed Dioramas (LUCIA Verlag, 2015), Besides Faith (2016), Disappearing Objects (bruno, 2018) e Cartographies (Humboldt books, 2021).

Louis De Belle
Collegio, ExSede FinAfrica, Milano, 2020
Marco Zanuso, Pietro Crescini 1971-1974
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)
Louis De Belle
Centro Direzionale BESTAT, Taranto, 2020
Luigi Piccinato, Vera Consoli 1969 -1977
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)

Luca Girardini e Marco Zorzanello

(Vicenza, 1980)
(Vicenza, 1979)
Provengono da discipline diverse: l’architettura per Luca e l’archeologia per Marco.
Il loro approccio fotografico si nutre dei diversi percorsi formativi e professionali, ma anche del background comune del territorio da cui provengono.
I progetti di ricerca si concentrano, pur con letture distinte, sulle criticità del paesaggio odierno. Le loro fotografie sono state pubblicate in numerosi magazines internazionali come Time, National Geographic, NY Times, Internazionale, DOMUS, Wallpaper, ArquitecturaViva e molti altri.

Luca Girardini e Marco Zorzanello
Museo Monumento al Deportato, Carpi (MO), 2020
BBPR Albe e Lica Steiner 1963 -1973
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)
Luca Girardini e Marco Zorzanello
Unità residenziale Le Fontanelle, San Martino di Castrozza (TN), 2020
Bruno Morassutti, Andrew Powers 1963 -1966
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)

Paolo Lindozzi

(Roma, 1982)
Fotografo con base a Roma, è laureato in studi storico-religiosi all’Università degli Studi La Sapienza di Roma con una tesi di antropologia visuale sulle possibilità di rappresentazione e descrizione che la ripresa fotografica e cinematografica offre alla ricerca antropologica.
Studia da autodidatta i grandi autori della fotografia nazionali ed internazionali per poi continuare la sua formazione presso Officine Fotografiche a Roma.
Si occupa di fotografia documentaria, di paesaggio e di architettura. Con un approccio multidisciplinare, le sue ricerche vertono sul concetto di limite/confine tra paesaggio naturale e territorio antropizzato e sul confronto/scontro tra luogo e non luogo, rilevabile nelle città e periferie contemporanee.
Attualmente è impegnato in un progetto a lungo termine riguardante la tematica della sostenibilità ambientale e dell’attuale crisi energetica globale.

Paolo Lindozzi
Centro di produzione RAI, Fuorigrotta, Napoli, 2020
Riccardo Avolio De Martino, Mario De Renzi, Raffaele Contigiani 1958 -1963
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)
Paolo Lindozzi
Museo dell’Aula Ottagona alle Terme di Diocleziano, Roma, 2020
Gianni Bulian 1983 -1997
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)

Allegra Martin

(Vittorio Veneto, 1980)
Vive e lavora a Milano.
Si laurea in Architettura presso l’Università Iuav di Venezia nel 2007. Partecipa a campagne fotografiche su committenza da parte di Fondazione MAXXI, MiC, Fondazione Feltrinelli/MAST, Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, Osservatorio Fotografico, Istituto Internazionale di Architettura i2A.
Il suo lavoro è stato esposto in Italia presso la Triennale di Milano, il MAXXI, il Macro, la Biennale di Architettura di Venezia, la Fondazione Forma per la Fotografia, Viasaterna Arte Contemporanea, Linea di Confine, la Fondazione Francesco Fabbri e la Fondazione Bevilacqua La Masa; all’estero presso Die Photographische Sammlung/SK Stiftung Kultur di Colonia, la Galerie f5.6 di Monaco, l’Istituto Italiano di Cultura di Copenhagen, l’Istituto Internazionale di Architettura i2A di Lugano.
Le sue fotografie fanno parte della collezione Donata Pizzi, dell’archivio di Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, della collezione del Museo di Fotografia Contemporanea, dell’ICCD Istituto Centrale Catalogo Documentazione e del MAXXI di Roma.
Ha pubblicato: Mille case per Bologna (Quodlibet, 2021) Salento Moderno (Humboldt Books), Lido (Osservatorio Fotografico), Double Bind (Quinlan), Red desert now (Linea di Confine).

Allegra Martin
Ex uffici Torre del Mare Casa Tizzoni Marazzi, Bergeggi (SV), 2019
Mario Galvagni 1954 -1955
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)
Allegra Martin
Complesso residenziale Giomein, Valtournenche (AO), 2019
Mario Galvagni 1965 -1972
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)

Simone Mizzotti

(Crema, 1983)
Ha studiato alla L.A.B.A, Libera Accademia di Belle Arti di Brescia. Negli stessi anni approfondisce lo studio dei fotografi italiani degli ultimi decenni, dedicandosi ad una personale indagine del paesaggio italiano. Frequenta il master di alta formazione sull’immagine contemporanea promosso da Fondazione Fotografia di Modena.
Nell’estate del 2012 partecipa per due mesi al programma Artist in Residence presso il Centro de la Imagen di Lima in Perù. Da dicembre 2013 ad aprile 2014 è stato visiting professor al Ningbo Polytechnic di Beilun, Zhejiang Cina dove ha insegnato tecnica e progettazione fotografica.
Negli ultimi anni ha intrapreso diverse attività didattiche volte ad avvicinare il pubblico all’osservazione del paesaggio contemporaneo, attraverso uno sguardo e un linguaggio documentaristico.

Simone Mizzotti
Camera di Commercio Industria Artigianato, Torino, 2020
Carlo Mollino, Carlo Graffi, Alberto Galardi, Antonio Magliasso 1964 -1972
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)
Simone Mizzotti
Cimitero Militare Germanico, Firenzuola (FI), 2020
Dieter Oesterlen 1962-1965
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)

Flavia Rossi

(Roma, 1989)
Vive e lavora tra Roma e Milano. Si laurea in architettura presso l’Università La Sapienza di Roma con una tesi in Estetica del paesaggio con Stefano Catucci e in fotografia, con lode, al Master Iuav in Photography di Venezia con Stefano Graziani.
Nel 2017 vince il Premio Aldo Nascimben e conclude un tirocinio presso l’ICCD a Roma. Nel 2018 è selezionata per la residenza The Hidden City a cura di Cloe Piccoli, evento collaterale di Manifesta12 a Palermo e al Global Youth Culture Forum a Jeju (Corea del Sud) a cura di UCLG. Nel 2019 è selezionata per It Makes Art, a cura dell’Ambasciata Italiana a Madrid, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid e il festival Photo España e frequenta l’ISSP in Lettonia con Alfonso Borragàn. È in residenza per il Premio Artivisive San Fedele di Milano, poi presso il Museo Mao per la Biennale del Design di Lubiana e per The Photo Solstice#2 presso l’isola dell’Asinara.
Nel 2020 è nominata per per Plat(t)form organizzato da Fotomuseum Winterthur e per la terza edizione del Premio Gabriele Basilico con il progetto Nuovo Patrimonio, che inoltre, tutt’ora in corso, sarà esposto al Festival BFF di Mantova nel 2022. Nel 2021 è tra i candidati per la Borsa Italian Fellowship dell’American Academy a Roma.

Flavia Rossi
Casa Lina, Marmore (TR), 2019
Mario Ridolfi 1964 -1967
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)
Flavia Rossi
Ampliamento Cimitero comunale, Jesi (AN), 2019
Leonardo Ricci, Franco Luminari, Silvano Rossini 1984 -2001
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)

Alberto Sinigaglia

(Arzignano, 1984)
Ha ottenuto la laurea in Scienze dell’Architettura presso lo IUAV di Venezia e successivamente ha frequentato il “Photoglobal Program” presso la School of Visual Art di New York.
Sinigaglia è stato finalista di diversi premi tra cui: Premio Fotografia Italiana Under 40 (2015), Premio Gabriele Basilico (2015) e Talent Prize 2017. Nel 2014 è stato selezionato tra i vincitori della 98ma Collettiva Giovani Artisti della Fondazione Bevilacqua La Masa; nel 2017 ha vinto il Premio Fattori Contemporaneo del Combat Prize e il Premio Fabbri per la Fotografia Contemporanea.
Il suo lavoro è stato esposto e pubblicato in Italia e all’estero ed è presente in diverse collezioni pubbliche e private.
Dal 2015 è editor di Genda Magazine.

Alberto Sinigaglia
Casa Ottolenghi, Bardolino (VR), 2020
Carlo Scarpa 1974 -1979
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)
Alberto Sinigaglia
Casa Salem, Cefalù (PA), 2020
Pasquale Culotta, Giuseppe Leone 1972-1973
(copyright e courtesy: 2021 DGCC – Ministero della Cultura)
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