Il nuovo museo dedicato ad Hans Christian Andersen

Aspirante attore, nato in una famiglia poverissima nella città di Odense, sull’isola di Funen, in Danimarca, Hans Christian Andersen ha scritto tanto, tantissimo — oltre dieci romanzi, migliaia di poesie, opere teatrali, svariati articoli e testi satirici — ma a dargli la celebrità e l’immortalità sono state le sue favole e fiabe, che da più di un secolo e mezzo fanno parte dell’immaginario collettivo di diverse generazioni di bambine e bambini, e di chi ormai dall’infanzia è fuori da un pezzo: da L’acciarino magico, del 1835, a Il giardiniere e il padrone, del 1872, tre anni prima della morte, passando per Pollicina e La sirenetta, I vestiti nuovi dell’imperatore e Il soldatino di stagno, Il brutto anatroccolo e La regina delle nevi, arrivate a noi spesso sotto strati su strati di traduzioni, traduzioni di traduzioni, riduzioni, adattamenti, eppure cristallizzatesi nella cultura popolare come poche altre opere di narrativa.

Se la sua città natale, la già citata Odense, aveva celebrato il suo più illustre cittadino con due case-museo (quella in cui si ritiene sia nato e quella in cui è cresciuto) e un percorso attraverso le città sulle orme (letteralmente) dell’autore, pochi giorni fa ha aperto anche la nuova H.C. Andersen House, un luogo pensato per entrare idealmente sia nella vita che nelle storie del grande scrittore danese.

(Copyright: H.C. Andersen’s House, Laerke Beck Johansen)
(Copyright: H.C. Andersen’s House, Laerke Beck Johansen)

Progettata dall’architetto giapponese Kengo Kuma e dal suo studio, il museo si sviluppa sopra e sotto terra su un’area di 5.600 metri quadri e un grande giardino.
Annunciato già nel 2016, il progetto si è finalmente concretizzato ed è stato inaugurato il 30 giugno scorso alla presenza della regina Margherita II di Danimarca.
Causa pandemia, il lancio è stato in realtà definito un “soft opening” dato che non tutti gli ambienti sono ancora aperti al pubblico.
Una volta a regime, il museo farà vivere a visitatori e visitatrici la “esperienza-Andersen” coinvolgendo tutti i sensi, attraverso luci e colori, materiali e installazioni visive e sonore, oltre a grandi spazi aperti, tra cui un labirinto e un “giardino segreto”.

Le opere che sono all’interno della H.C. Andersen House sono stati affidate a dodici nomi internazionali, tra cui due scrittori (lo sceneggiatore danese Kim Fupz Aakeson e il romanziere Daniel Handler, conosciuto soprattutto col suo pseudonimo di Lemony Snicket), un artista dell’installazione (Henrique Oliveira), una compositrice (Louise Alenius), una papercut artist (Veronica Hodges), un’illustratrice (Sandra Rilova), un sound designer (Lewis Gibson), due animatori (Timothy David Orme e Gerorge Shelbourn), un filmmaker (Noah Harris), un puppet maker (Andy Gent) e un attore (Simon McBurney).

Tutte le future attività del museo si possono seguire anche su Instagram.

(Copyright: H.C. Andersen’s House, Laerke Beck Johansen)
(Copyright: H.C. Andersen’s House, Laerke Beck Johansen)
(Copyright: H.C. Andersen’s House, Laerke Beck Johansen)
(Copyright: H.C. Andersen’s House, Laerke Beck Johansen)
(Copyright: H.C. Andersen’s House, Laerke Beck Johansen)
(Copyright: H.C. Andersen’s House, Laerke Beck Johansen)
(Copyright: H.C. Andersen’s House, Laerke Beck Johansen)
(Copyright: H.C. Andersen’s House, Laerke Beck Johansen)
(Copyright: H.C. Andersen’s House, Laerke Beck Johansen)
(Copyright: H.C. Andersen’s House, Laerke Beck Johansen)
(Copyright: H.C. Andersen’s House, Laerke Beck Johansen)
(Copyright: H.C. Andersen’s House, Laerke Beck Johansen)
(Copyright: Noah Harris, Agile Films)
(Copyright: Noah Harris, Agile Films)
(Copyright: H.C. Andersens Hus, Laerke Beck Johansen)
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