Ci sono favole intramontabili. Che abbiamo sempre ascoltato e che hanno ascoltato generazioni e generazioni prima di noi. Perché hanno saputo superare i confini angusti del tempo e divenire tradizione.
A questo proposito, che fine hanno fatto I fiori della piccola Ida, una volta giunto il giorno? Perché sono abbattuti e privi di vigore?
Inizia così una delle favole classiche firmata da Hans Christian Andersen, meno conosciuta rispetto a La principessa sul pisello o La sirenetta, o ancora Il soldatino di stagno, ma ugualmente tramandata come quei minuti oggetti di famiglia tanto cari e dai quali è difficile separarsi, e ormai entrata nella storia della letteratura per l’infanzia, ripubblicata da poco per i tipi di Edizioni Corsare.
Al centro di tutto: i fiori di Ida con le loro corolle multicolori, le loro danze notturne al castello, insieme alla sua curiosità infantile e alla fantasia del giovane studente seduto in salotto, impegnato a ritagliare pezzi di carta e a crearne mondi coloratissimi, tanto quanto ad accendere l’immaginazione della piccola Ida.
Degli stessi mondi coloratissimi ci fa dono Daniela Iride Murgia che ha saputo, attraverso questo albo illustrato — che si avvale anche della sua libera traduzione, va ricordato — coniugare un immaginario retro (che si avvicina all’incisione ottocentesca) a texture scandinave contemporanee, ispirazioni e arabeschi vittoriani a influenze nordiche e a tratti Art Déco/Modernisti, in un crescendo continuo che diviene a propria volta danza sulla pagina, riuscendo perfettamente a ricollocare la storia, in questo equilibrio sapiente di apparenti contrasti, riportandola alle suggestioni all’ombra delle quali è stata concepita, non tralasciando di dare alle illustrazioni l’inconfondibile “tocco Murgia”, quello dell’incanto infantile e del vento del Nord.
«Ci sono terre d’adozione, dove si fa famiglia, dove tornare sempre. La Danimarca è per Daniela Iride Murgia una di queste terre.
Questo albo è un omaggio floreale, nasce da tutte queste cose e dallo studio di quel genio di perfetta umanità che fu Hans Christian Andersen.
Ogni volta che un fiore solleva il capo qualcuno sta raccontando una fiaba di Andersen»