Lo Scaffale Del ‘900 di Bonvini 1909 esordisce con una selezione di libri con le copertine di Munari

Nel 1960, ispirandosi al modello di successo dei book club americani, Mondadori fondò il Club degli Editori — proprio quel Club degli Editori che esiste tuttora —, prima casa editrice italiana a vendere libri per corrispondenza. L’idea era quella di raggiungere la classe media di provincia e tutto quel pubblico che non frequentava abitualmente le librerie, proponendo un libro al mese da scegliere tra una piccola selezione, costituita perlopiù da romanzi già pubblicati, ma a prezzi inferiori a quelli dei negozi. L’iniziativa coinvolse diversi editori e, a lavorare al progetto grafico della casa editrice, fu chiamato Bruno Munari, che all’epoca aveva già disegnato copertine per Einaudi e Bompiani, vinto per due volte il Compasso d’Oro, pubblicato le Fotocronache e il Supplemento al dizionario italiano, creato la scimmiettà Zizì e le sculture da viaggio e — insomma — incarnava già in buona parte quella figura di genio multiforme a noi oggi familiare.

Nella quasi totale inconsapevolezza di coloro a cui arrivavano per posta, per i primi sei anni di attività del Club — che nel ’64 raggiunse i 100mila soci e socie — le sovraccoperte di quei libri le disegnò il maestro milanese. Furono ben 77 (75 quelle dei libri in collana e 2 dei fuori collana dati in regalo ad abbonati e abbonate), dall’ottobre del 1960 (Fiorirà l’aspidistra di Orwell) al dicembre del 1966 (Allegoria e derisione di Vasco Pratolini).

William Somerset Maugham, “Il signore in salotto”, Club degli Editori, aprile 1963 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
William Somerset Maugham, “Il signore in salotto”, Club degli Editori, aprile 1963 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)

Le tendenze grafiche del periodo e l’evoluzione del segno dello stesso Munari sono lì sopra, da “svolgere” in tutta la loro bellezza aprendo il libro, visto che le sovraccoperte sono illustrate per tutta la lunghezza (a parte quelle dei primi 12 libri, in cui l’immagine appare solo sul piatto frontale). Sessant’anni dopo, se ne percepisce ancora la potenza, talvolta più sottile e leggera, altre più decisa.

(foto e courtesy: Bonvini 1909)

Ora alcuni di quei volumi sono tra i protagonisti del progetto Scaffale Del ‘900, appena lanciato da Bonvini 1909, negozio e spazio culturale milanese nato circa sette anni fa dal recupero e dal restauro conservativo della storica bottega di cartoleria e tipografia fondata proprio agli inizi del Novecento dai fratelli Bonvini.

Curato dalla storica dell’immagine Marta Sironi, lo scaffale proporrà periodicamente libri, riviste e albi illustrati usciti nel secolo scorso. La primissima selezione riguarda, appunto, Munari. Si tratta di volumi perlopiù dati alle stampe dal Club degli Editori, ma ci sono anche un paio di edizioni Bompiani, ovviamente con copertine realizzate dal grande artista e designer, e appartenenti anch’esse a una collana simile, “Uno al mese”, con cui Bompiani proponeva, come da titolo, un’opera al mese in un’edizione più pregiata e graficamente rinnovata.

Scaffale del ‘900 è sia online che — fisicamente — nella bottega storica Bonvini, e ciascuno dei libri è in vendita.

Libero Bigiaretti, “Il congresso”, Club degli Editori, maggio 1963 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Libero Bigiaretti, “Il congresso”, Club degli Editori, maggio 1963 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Eric Ambler, “La luce del giorno”, Club degli Editori, gennaio 1964 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Eric Ambler, “La luce del giorno”, Club degli Editori, gennaio 1964 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
James Farl Powers, “Morte di Urban”, Club degli Editori, ottobre 1964 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
James Farl Powers, “Morte di Urban”, Club degli Editori, ottobre 1964 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Françoise Sagan, “La disfatta”, Club degli Editori, gennaio 1966 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Françoise Sagan, “La disfatta”, Club degli Editori, gennaio 1966 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Giuseppe Dessì, “I passeri”, Club degli Editori, febbraio 1966 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Giuseppe Dessì, “I passeri”, Club degli Editori, febbraio 1966 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Giovanni Arpino, “Un’anima persa – La straniera”, Club degli Editori, maggio 1966 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Giovanni Arpino, “Un’anima persa – La straniera”, Club degli Editori, maggio 1966 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Sumner Locke Elliott, “Silenzio, potrebbe sentirci …”, Club degli Editori, giugno 1966 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Sumner Locke Elliott, “Silenzio, potrebbe sentirci …”, Club degli Editori, giugno 1966 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Georges Simenon, “L’ottavo giorno”, Club degli Editori, luglio 1966 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Georges Simenon, “L’ottavo giorno”, Club degli Editori, luglio 1966 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Erskine Caldwell, “Giorni sulla costa del golfo”, Club degli Editori, agosto 1966 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Erskine Caldwell, “Giorni sulla costa del golfo”, Club degli Editori, agosto 1966 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
Josephine Pinckney, “Una gran diavoleria”, Bompiani, collana “Uno al mese”, 1955 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
F. Parkinson Keyes, “Via della gioia”, volume primo e volume secondo, Bompiani, collana “Uno al mese”, 1964 – progetto grafico di Bruno Munari
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
(foto e courtesy: Bonvini 1909)
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