30 donne straordinarie dell’800, raccontate dalle tavole di Lorenzo Petrantoni

Sfogliare, cercare e cercare e ancora cercare, trovare, fotocopiare, ritagliare, comporre, incollare. Tutto questo ripetuto per ogni singolo elemento, o quasi. Ogni volto, ogni glifo, ogni cornicetta decorativa, ogni figura che un paio di secoli prima qualcuno ha inciso e qualcun altro ha stampato nei libri originali che per Lorenzo Petrantoni sono al contempo fonte di ispirazione, serbatoio principale di materiale, e anche utensile di lavoro, insieme a taglierina e colla.
Nato a Genova nel ’70, giunto a Parigi dopo gli studi in grafica a Milano, Petrantoni ha passato la sua prima vita indossando i panni di art director nel mondo della pubblicità e delle agenzie di comunicazione, per poi abbandonare tutto, circondarsi di volumi dell’800 e creare opere che finiscono sulle copertine di riviste come Forbes, Newsweek, Nature, Domus e Vanity Fair, nelle pagine di quotidiani come il New York Times, il Washington Post, il Wall Street Journal o Le Monde, sugli Swatch, sulle tazzine Nespresso, nelle pubblicità di Nike e Coca-Cola, nei cataloghi di Hermès o a riempire muri di spazi pubblici e privati.

Lui si definisce “assemblatore di immagini dell’800”, ma non essendoci codici ATECO e categorie professionali che contemplino tale mestiere, per comodità viene etichettato talora come illustratore, talaltra come grafico. Al netto delle definizioni, tuttavia, ciò che rimane è l’intricato fascino di composizioni che prima colpiscono lo sguardo, e attraverso l’occhio inviano una scarica elettrica al cervello, invitando ad avvicinarsi e a esplorare ogni singolo dettaglio, a immaginare da dove possa provenire (un’enciclopedia francese? il catalogo di un negozio per corrispondenza tedesco? un trattato di botanica? uno specimen tipografico? la pubblicità di un dentifricio di duecendo anni fa?), a metterlo in relazione con ciò che ha accanto. Non c’è modo di guardare e passar rapidamente oltre, con le opere di Petrantoni. In qualche modo ti calamitano dentro, in un marasma di segni ricontestualizzati che dialogano tra loro. Se fosse musica, sarebbe una melodia allo stesso tempo estremamente orecchiabile eppure iper-complessa, costruita con mille “voci” differenti (caro Lorenzo, ti propongo un’altra definizione: “direttore d’orchestra di immagini dell’800”).

Lorenzo Petrantoni, “Straordinarie”, Edizioni Bonvini 1909, 2022
(foto: Frizzifrizzi)
Lorenzo Petrantoni, “Straordinarie”, Edizioni Bonvini 1909, 2022
(foto: Frizzifrizzi)

Se ciascun frammento porta con sé una storia (chi l’ha disegnato? quando? in che libro era? cosa significava?), tutti insieme possono a loro volta andare a raccontarne un’altra. Ed è esattamente ciò che succede nelle 30 tavole che compongono Straordinarie, progetto realizzato con la complicità del negozio e spazio culturale milanese Bonvini 1909, sviluppatosi con una mostra (appena prorogata fino all’11 giugno 2022) e un libro, il secondo edito dalle neonate Edizioni Bonvini 1909.

Lorenzo Petrantoni, “Straordinarie”, Edizioni Bonvini 1909, 2022
(foto: Frizzifrizzi)

Straordinarie narra le vicende di 30 donne dell’800 e dei primi del ‘900 dalle vite, appunto, straordinarie. Sono progettiste, pittrici, matematiche, scrittrici, avventuriere, fotografe, psicoanaliste, musiciste, pilote, attiviste, imprenditrici che — come scrive la storica dell’arte Greta Meroni nel testo critico che appare nel volume — «hanno lasciato un segno nella storia, spesso lottando contro i pregiudizi della propria epoca». Donne in alcuni casi già molto conosciute, come Florence Nightingale, Anna Atkins o Madame Veuve Clicquot, in altri quasi dimenticate e quindi tutte da scoprire.
Ma, come avverte Meroni — che è pure l’autrice di tutti i testi, i quali non solo accompagnano le immagini ma che da queste vengono anche assorbiti, diventandone parte integrante —, l’operazione fatta da libro e mostra non vuole essere nostalgica: «I volti delle donne» avverte «interrogano il fruitore odierno in un gioco di sguardi tra presente e passato, creando un dialogo aperto che muove nuove domande e interrogativi».

Usare “pezzi” dell’800 per raccontare le storie di donne dell’epoca cercando di parlare alla sensibilità contemporanea, dunque. E Straordinarie ci riesce perfettamente in entrambi i formati — quello espositivo, dove appaiono pure opere grafiche e materiali preparatori che sono serviti da ispirazione a Petrantoni, così da lasciar emergere tutto il processo creativo; e quello editoriale, in doppia lingua italiano/inglese, curatissimo in ogni dettaglio, che raccoglie inoltre un’introduzione della giornalista Valeria Palermi e parte dell’intervista che ebbi l’onore di realizzare io stesso con Lorenzo Petrantoni qualche anno fa.

Lorenzo Petrantoni

Straordinarie

Edizioni Bonvini 1909, 2022
88 pagine, italiano/inglese

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Lorenzo Petrantoni, “Straordinarie”, Edizioni Bonvini 1909, 2022
(foto: Frizzifrizzi)
Lorenzo Petrantoni, “Straordinarie”, Edizioni Bonvini 1909, 2022
(foto: Frizzifrizzi)
Lorenzo Petrantoni, “Straordinarie”, Edizioni Bonvini 1909, 2022
(foto: Frizzifrizzi)
Lorenzo Petrantoni, “Straordinarie”, Edizioni Bonvini 1909, 2022
(foto: Frizzifrizzi)
Lorenzo Petrantoni, “Straordinarie”, Edizioni Bonvini 1909, 2022
(foto: Frizzifrizzi)
Lorenzo Petrantoni, “Straordinarie”, Edizioni Bonvini 1909, 2022
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Lorenzo Petrantoni, “Straordinarie”, Edizioni Bonvini 1909, 2022
(foto: Frizzifrizzi)
Lorenzo Petrantoni, “Straordinarie”, Edizioni Bonvini 1909, 2022
(foto: Frizzifrizzi)
Lorenzo Petrantoni, “Straordinarie”, Edizioni Bonvini 1909, 2022
(foto: Frizzifrizzi)
Lorenzo Petrantoni, “Straordinarie”, Edizioni Bonvini 1909, 2022
(foto: Frizzifrizzi)
Lorenzo Petrantoni, “Straordinarie”, Edizioni Bonvini 1909, 2022
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