Facce: il tributo a Munari del designer Andrea Maddaloni

faccia pulita
faccia allegra
faccia d’angelo
faccia sorpresa
faccia fresca
faccia pallida
faccia tonda
faccia tonta
faccia tosta
faccia forte
faccia come a casa sua

faccia pure
faccia in fretta
faccia presto
la faccia qui
facciamo finta di niente
faccia la distinta
faccia con comodo
faccia lavata
faccia asciugata
faccia di gatta
faccia di merla

Alcune delle “facce” disegnate da Munari. Quelli cerchiati sono i volti che il designer Andrea Maddaloni ha scelto per il suo “tributo tridimensionale” al grande maestro
(courtesy: Andrea Maddaloni)

Nel suo celebre libro Alla faccia!, il grande Bruno Munari giocava con le parole e con il segno andando a riempire oltre sessanta pagine di variazioni sul tema del volto, elemento sempre riconoscibile eppure sempre differente1.
Da allora quel volumetto — uscito nel 1992 nella collana Block Notes, che Munari creò per Corraini proponendo libriccini in cui raccoglieva idee creative in libertà — è diventato un oggetto di culto, base di partenza, anche a decenni di distanza, per mostre-omaggio, laboratori per l’infanzia e progetti creativi di ogni tipo.

«Con Alla faccia! Munari dimostra come una singola idea possa essere reiterata all’infinito non restando mai uguale a se stessa» dice Andrea Maddaloni, designer e art director di origine salernitana e milanese d’adozione.
Attualmente senior designer presso la grande agenzia internazionale Landor&Fitch, Maddaloni ha lavorato per clienti del calibro del Comitato Olimpico Internazionale, Nexi, Lavazza, Campari, Gucci, Enel e Polaroid, riuscendo però a ritagliarsi sempre un certo spazio per i suoi progetti personali, tra i quali, appunto, c’è anche un recente tributo al libro di Munari.

Andrea Maddaloni, “Facce. Un tributo a Bruno Munari”
(courtesy: Andrea Maddaloni)
Andrea Maddaloni, “Facce. Un tributo a Bruno Munari”
(courtesy: Andrea Maddaloni)
Andrea Maddaloni, “Facce. Un tributo a Bruno Munari”
(courtesy: Andrea Maddaloni)

Il progetto si intitola semplicemente Facce e consiste in tre sculture in legno scolpite a mano, che traducono in 3D tre dei tanti volti disegnati dal Maestro, ingrandendo le dimensioni fino a farle diventare delle maschere realmente indossabili.

«L’intento è stato quello di far emergere i suoi disegni dal foglio di carta, trasportandoli in una dimensione fisica, materica, tangibile» spiega Maddaloni, che ha scelto tre schizzi che contenessero le forme ancestrali del cerchio, del quadrato e del triangolo.
«Ho cercato di restare il più fedele possibile ai disegni originali» aggiunge il designer, «ma adattando le misure a quelle di un volto umano. Le ho poi stuccate in maniera grossolana per preservare l’aspetto primitivo e misterioso dei disegni a mano libera».

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