LenzuoLino: la riscoperta di un “nuovo” antico lino passa per un corredino da culla

Uno dei tradizionali regali che si ricevono quando si diventa genitori è il famoso corredino, che comprende tutto ciò che serve nelle prime settimane, quando si dovrà avere a che fare 24/7 con quell’esserino che non farà che piangere, riempire pannolini e chiedere latte.
Oltre all’utilità pratica del corredino, c’è anche il suo valore simbolico, solitamente affidato da parenti, amiche e amici a biancheria di qualità per la culla e il lettino. Talvolta si tratta di pezzi ricamati a mano, o addirittura manufatti con una lunga storia alle spalle, provenienti dai bauli di famiglia.
La bella storia che c’è dietro al LenzuoLino è iniziata proprio così: con una nascita e un regalo.

All’arrivo del suo primo figlio, Pierluigi Fusco Girard — amministratore delegato dello storico Linificio e Canapificio Nazionale, una delle più antiche aziende europee, nata nel 1873 in Val Brembana, in provincia di Bergamo — ricevette dal suocero un corredo di lino antico.
Incuriosito e affascinato da quel tessuto, trattandosi del suo mestiere, si mise a studiarlo, scoprendo che in azienda non sarebbe riuscito a produrne uno uguale con le macchine moderne e col lino, pur di ottima qualità, adoperato attualmente.

(courtesy: George)
(courtesy: George)

Da qui l’idea di andare a recuperare dei semi storici e — in collaborazione con Terre de Lin, cooperativa di coltivatori di lino della Normandia — coltivare le piante in alcuni terreni appositi, sviluppando tra l’altro una tecnica di sterilizzazione del seme a vapore che riesce a escludere la chimica prima della semina.
Una volta ottenuto il lino giusto, è stato necessario modificare i filatoi, rallentando la lavorazione e reintroducendo passaggi che oggi, normalmente, non si fanno più.

Dopo qualche anno di prove su prove, finalmente il Linificio e Canapificio Nazionale è riuscito a ottenere il filato giusto, battezzato col nome di 1873 the ould linen.
Grazie all’idea dell’agenzia creativa milanese George – Kill your Dragons (tra i cui fondatori c’è il nostro Federico Demartini, che tra un bisticcio e l’altro mi ha raccontato questa bella storia e ha lavorato come direttore strategico del progetto, mentre i suoi socз Riccardo Ciunci e Valentina Cantù hanno preso in mano la direzione creativa) quel lino è stato utilizzato per una piccola collezione in edizione limitata di lenzuolini e federe per bebè: LenzuoLino, appunto.

(courtesy: George)
(courtesy: George)
(courtesy: George)

Si tratta di un prodotto ecologico, fatto “come una volta”, declinato nella versione per culla o per lettino, e in vendita sul negozio online di Lanerossi, che, come il Linificio e Canapificio Nazionale, fa parte del Gruppo Marzotto. Insieme a Terre de Lin, Lanerossi è anche partner dell’iniziativa, che ha l’ulteriore pregio di nascere a scopo benefico: parte dei fondi raccolti dalla vendita, infatti, saranno destinati a supportare dei progetti benefici scelti da The Circle Italia Onlus (associazione fondata nel 2008 dalla cantante Annie Lennox), che in questo caso sono la Bambini Cardiopatici nel Mondo A.I.C.I Onlus e il suo progetto Cuori in emergenza, che aiuta piccoli pazienti che dall’estero vengono in Italia per essere operatз, e la Fondazione Francesca Rava N.P.H Italia Onlus, che con il Progetto Maternità Covid-19 allestisce nei reparti di maternità di alcuni ospedali dei percorsi appositi per le mamme affette e non da Covid-19, così da poter partorire in tutta sicurezza.

Il corredo LenzuoLino arriva inoltre con una scatola — realizzata con materiali eco-sostenibili — da riutilizzare poi come “scrigno” per contenere i ricordi di quei primi, terribili e meravigliosi mesi dopo la nascita.

La scatola

foto courtesy: George

Il tessuto

foto courtesy: George

(courtesy: George)
(courtesy: George)
(courtesy: George)
(courtesy: George)

Il “making of”

foto di Antonio Iorio | courtesy: George

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