Lo studio di comunicazione BasileADV — fondato dal designer e direttore creativo Andrea Basile in quel di Bonito, in provincia di Avellino — è un’agenzia pluripremiata specializzata in branding e packaging, con molti clienti soprattutto in ambito alimentare e delle bevande (food & beverage, come si suol dire).
Uno dei punti di forza dello studio è il costruire, per ogni singolo progetto, una squadra “diffusa”, riunendo diverse realtà, italiane e non, capaci di apportare competenze specifiche, sempre a livello di eccellenza.
L’abbiamo già visto, in passato, con il lavoro fatto sulla grappa Irpo, e ne abbiamo ora un’ulteriore dimostrazione con la splendida operazione Track21.
Si tratta di un nuovo marchio di “bionde” prodotte dal Birrificio Ventitré, piccola realtà irpina, di base a Grottaminarda, al centro della valle dell’Ufita, che fabbrica birre artigianali non filtrate né pastorizzate con una grande attenzione all’ecosostenibilità.
Track21 è un’idea di BasileADV e del calligrafo italiano Giuseppe Salerno, fondatore, insieme al designer spagnolo Paco González, della fonderia tipografica Resistenza, che ha sede a Valencia.
Se il 21 indica l’anno, questo, in cui si prova lentamente a ricominciare dopo un 2020 infernale, Track fa riferimento al percorso, al viaggio: «voler sottolineare il travolgente percorso di questa birra, così come in fondo anche il nostro di percorso, prediligendo come scelta finale la definizione di traccia, o binario, che indica quel punto di congiunzione che siamo abituati ad attraversare in tanti momenti che compongono la vita e che fondamentalmente unisce una partenza e un indispensabile arrivo», riporta il comunicato.
Scelto il nome, il logo è stato realizzato utilizzando caratteri disegnati appositamente per il progetto, differenziando i font dei due elementi — Track e 21 — e puntando, per il primo, su «uno stile graziato, tutto maiuscolo e inclinato, con contrasto elevato e molto peso, che gioca in modo abile tra lo spessore di linee sottili e linee molto pesanti e che richiama i caratteri tipografici ferroviari».

I colori scelti sono il blu oltremare e la lamina in rame (opera di Luxoro) mentre la bottiglia, prodotta dalla società spagnola Estal, è volutamente piena di “ammaccature” — ché il viaggio lascia il segno, così come i percorsi possibili si intrecciano attraverso le fasce che caratterizzano un’etichetta piena di informazioni: gli ingredienti, ovviamente, ma anche le coordinate geografiche del Birrificio Ventitré, il francobollo tipico della posta aerea, la rosa dei venti, i riferimenti al Mediterraneo e, più in generale, al fascino del peregrinare.
Color rame pure per il tappo, che sovrasta un collarino con la T di Track.
Al concetto del partire si rifà inoltre la brochure che accompagna ogni bottiglia.
Ispirata a un carnet di biglietti, riporta tutte le realtà e le professionalità che hanno partecipato al progetto. Ogni pagina, stampata su carta camel Savile Row Plain di Fedrigoni è composta con caratteri Norman e Auster, disegnati da Resistenza, e numeri impressi a mano con caratteri in piombo.

Infine il packaging, creato da Grafica Nappa di Aversa e prodotto con carta accoppiata (sempre Savile Row Plain di Fedrigoni), sul quale appare il logo, un messaggio sul senso del viaggiare (composto anche questo col font Norman) e uno spazio per la dedica — ☞ FOR — su cui scrivere il nome di chi riceverà in regalo la bottiglia.
C’è persino un’apposita apertura per facilitare il trasporto.
E se ogni progetto è in sé un viaggio, a questo hanno partecipato in tantissimi.
Oltre ai già citati Andrea Basile di BasileADV (ideazione e direzione creativa), Giuseppe Salerno di Resistenza (ideazione e type design), Birrificio Ventritré (produzione), Luxoro (effetti metallizzati cliché), Estal (bottiglie), Fedrigoni (carta) e Grafica Nappa (packaging), hanno partecipato anche Chiara De Berardinis (copywriting), Ost-design (fotografia + animazione, quest’ultima opera di Naomi Turco, recentemente apparsa qui su Frizzifrizzi per un libro illustrato), Labelado (stampa delle etichette), Arconvert (che fa parte del gruppo Fedrigoni e ha prodotto la carta autoadesiva per le etichette) e Lucarelli (stampa su carta).
Il risultato finale è un’evidente dimostrazione di almeno un paio di vecchi proverbi — «l’unione fa la forza» e «la buona compagnia durante un viaggio fa sembrare la strada più breve» — ai quali, per chi la consumerà, se ne aggiunge uno irlandese: «in paradiso non c’è la birra ed è per questo che beviamo qui».


