In antichità, nelle terre dell’area storico-geografica dell’Irpinia, si parlava una lingua oggi estinta, l’osco. Diffusa in gran parte del centro-sud e con alcune similitudini con il latino ma con un proprio alfabeto e una propria grammatica, si diffuse fino all’attuale Abruzzo, all’Umbria, al Lazio e alla Sicilia e ne rimangono ancora oggi alcune tracce in diversi dialetti.
Gli stessi Irpini — una delle tribù del popolo dei sanniti — si chiamavano così perché consideravano il lupo come loro animale-totem. E lupo, in lingua osca, è Hirpus, o Irpo, nome che è stato scelto dalla Distilleria Antonellis di Venticano, in provincia di Avellino, per un grappa nata per celebrare le proprie origini storico-culturali, origini richiamate anche dalle stesse vinacce selezionate per produrre il distillato, quelle dei vitigni tipici della zona: l’Aglianico di Taurasi, il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo.

A livello di immagine c’è stato un grande lavoro dietro alla grafica, al packaging e alla comunicazione. Lavoro che — ideale rimando al lupo, che trae la propria forza dal gruppo — è stato possibile grazie alla somma di tante realtà e competenze differenti, coordinate dalla studio creativo BasileADV e dall’art director Andrea Basile, che ha ideato il progetto, riuscendo a coinvolgere tantissime realtà diverse e a raggiungere un risultato che, come si suol dire, supera la somma delle singole parti.
Le etichette sono opera di Resistenza, studio di design e fonderia digitale fondata dal calligrafo italiano Giuseppe Salerno e dal designer spagnolo Paco González, che hanno pure creato dei font appositamente per la grappa Irpo, utilizzando le lamine dorate di Luxoro e avvalendosi della tipografia La Commerciale.
Stampate su carta adesiva Arconvert, hanno un retro illustrato — l’illustrazione è di Andrea Longhi — che appare sollevando il rombo dorato e sono applicate su bottiglie prodotte da Vetroelite.
Il packaging, invece, è stato firmato da Grafica Nappa, e ad accompagnare la grappa c’è anche un volumetto che spiega il progetto. Stampato su carta Fedrigoni da Grafiche Lucarelli, raccoglie i testi di Alessio Morando, le foto di Diego De Dominicis e una presentazione del prodotto a cura di Agostino Cefalo.











