LogoArchive è un progetto editoriale che i lettori di Frizzifrizzi dovrebbero ormai conoscere bene visto che fin dall’uscita del primo numero abbiamo parlato di questa fanzine nata dall’omonimo account Instagram, lanciato nel 2015 dal designer britannico Richard Baird e dedicato ai loghi del passato, che Baird ricerca, scansiona e digitalizza, mettendoli online insieme al nome del progettista, all’anno di realizzazione e al committente.
La rivista, pubblicata finora in cinque numeri, va ad approfondire in ciascuno di essi un tema specifico, ma di tanto in tanto dà alle stampe anche dei libriccini speciali, al di fuori del normale calendario delle uscite e frutto di collaborazioni con altre realtà.
Dopo lo speciale sul modernismo canadese, che abbandonava il tradizionale nero delle pagine per puntare sul rosso, ecco l’extraissue in giallo acceso intitolato Letters as symbols.

A curare il volumetto stavolta è Christophe De Pelsemaker, ideatore di un progetto affine a quello di Baird, Logo Books, archivio online di vecchi libri sui loghi e ora anche piccolo editore indipendente.
Nello specifico, la collaborazione tra Logo Books e LogoArchive verte su un’iniziativa in particolare, anche questa già segnalata qui su Frizzifrizzi, e cioè un libro realizzato da De Pelsemaker e dal designer belga Paul Ibou sui simboli basati sulle lettere dell’alfabeto.
Nello speciale di LogoArchive, che si può acquistare qui, c’è un’introduzione a quel libro, ci sono alcuni dei loghi e soprattutto c’è un inserto con alcune delle lettere che, negli anni ’90, designer da tutto il mondo spedirono a Ibou con i loro loghi alfabetici.








