Nato a Tokyo nel 1953 come ideale successore di Koukoku to Chinretsu, rivista su design e comunicazione pubblicata dal 1926 al 1941 dall’editore giapponese Seibundo Shinkosha poi chiusa nel ’41 per via della Seconda Guerra Mondiale, il magazine Idea è uno dei più longevi a livello mondiale per ciò che riguarda le pubblicazioni dedicate alla grafica, alla tipografia e al design, e tuttora continua regolarmente a raccontare il settore, a scovare i talenti più meritevoli, a celebrare i grandi maestri e a funzionare sia da piattaforma critica che da supporto per sperimentare linguaggi nel campo della progettazione.
Inizialmente diretta da Takashi Miyayama, con l’art direction di Hiroshi Ohchi, Idea ha rappresentato per decenni una sorta di consacrazione per artisti e designer, e quei fortunati che hanno a disposizione collezioni di vecchi numeri (alcuni dei quali sono pezzi piuttosto rari) possono ripercorrere la storia della grafica, della comunicazione e della progettazione, mentre chi oggi si trova a guardare le copertine della rivista — qua ci sono tutte — noterà come la maggior parte degli stili, delle tendenze e di ciò che oggi consideriamo ancora “avanguardia” in realtà sia già apparso sulle prime pagine del magazine.
Prendendo anche soltanto le copertine, è evidente come il meglio del meglio sia passato su Idea: Saul Bass, Paul Rand, Milton Glaser, Bob Gill, Jacques Nathan-Garamond, Herbert Bayer, Leo Lionni, Eugenio Carmi (che disegnò la cover del numero quattro, uscito nel 1954, in cui si parlava della grafica pubblicitaria italiana e oltre allo stesso Carmi venivano citati Munari, Pintori, Grignani — che poi qualche anno dopo disegnò la copertina del n°47 —, e poi Max Huber, Lorenzo Manconi, Marcello Nizzoli, Gian Rossetti, Erberto Carboni, che a sua volta progettò quella del n°20 e del n°122).
E poi Piero Fornasetti, Pino Tovaglia, già art director Pirelli dal ’58 al ’73, Raimon Savignac, Pentagram, Herb Lubalin, Seymour Chwast e, più recentemente, Stefan Sagmeister, M/M(Paris), Experimental Jetset.

cover: Kenji Ito

cover: Hiroshi Ohchi

cover: Hiroshi Ohchi

cover: Eugenio Carmi

cover: Paul Rand

cover: Herbert Bayer

cover: Leo Lionni

cover: George Giusti

cover: Erberto Carboni

cover: Matthew Leibowitz

cover: Jack Nathan

cover: Bob Gill

cover: Hans Haderck

cover: Fred Jordan

cover: Ikko Tanaka

cover: Hiroshi Ohchi

cover: Franco Grignani

cover: Fletcher Roger Sliker

cover: Elsa Kula

cover: Masuda + Doki

cover: Georges Lemoine

cover: Pegge Hopper

cover: Graphicteam

cover: Giancarlo Marchi

cover: Yusaku Kamekura

cover: Saul Bass

cover: Jacques Nathan-Garamond

cover: Makoto Wada

cover: Anton Stankowski

cover: Richard Hess

cover: Piero Fornasetti

cover: Erberto Carboni

cover: Pentagram Design Partnership Limited

cover: Takenobu Igarashi

cover: Seymour Chwast

cover: Pino Tovaglia

cover: Milton Glaser

cover: Mick Haggerty

cover: Deborah Sussman

cover: Jan Sawka

cover: Yukio Kanise

cover: Walter Allner

cover: Bright & Associates

cover: Masuteru Aoba

cover: Milton Glaser

cover: Henryk Tomaszewski

cover: Alan Fletcher

cover: Stefan Sagmeister

cover: M/M(Paris)

cover: Experimental Jetset
[via]