Tra i desiderata dei moribondi, o almeno tra chi si ferma un momento a riflettere sulla propria futura dipartita, c’è una lunga lista di situazioni in cui si vorrebbe esalare l’ultimo respiro.
Google stesso, inserendo la stringa vorrei morire e poi una preposizione a caso, suggerisce di te, con te, in un giorno di sole oppure, eventualmente, in un giorno di pioggia, sulle tue labbra, tra le tue braccia — dipartite poetiche tratte più o meno tutte da canzoni.
Il modo in cui ciascuno sogna di andarsene da questo mondo, certo dipende dalla propria storia personale e dalle proprie manie, ma pure dal contesto storico: in epoche di eroismi la letteratura è piena di personaggi che auspicano di lasciar le penne in battaglia, magari in difesa delle terre natie; nei periodi di decadenza vanno forte le morti per ubriachezza e da sfinimento post-coitale — «amo la tua fica, le tue tette, le tue cosce e il tuo culo come un qualsiasi vecchio libidinoso. Solo che ti amo in modo più complesso — credo. D’altra parte, visti i miei recenti attacchi di angina pectoris, ho l’inquietante sensazione che, se mai tu mi concedessi qualche favore concreto, potrei morirti tra le braccia», scriveva un anziano e assai prosaico Herry Miller, nel 1976, all’allora aspirante attrice Brenda Venus.

In questi tempi di politica pop, di informazione pop, di catastrofi pop, di necrologi pop, in cui tutto si presta a meme, ironia, sarcasmo, distorsione e strumentalizzazione, pure la propria idea di morte viene messa in scena con divertito distacco, un impeccabile gusto per l’immagine e una buona dose di iper-contemporanea ossessione alimentare. Ecco così che due neolaureate, Martina Lang e Valentine Ammeux hanno pensato che sarebbe interessante morire con dosi industriali di cioccolato (non sono le sole) e hanno deciso di realizzare un ironico ricettario impeccabilmente confezionato in un libro dal design studiatissimo e accompagnato di splendide foto.
Il progetto si intitola How to Kill Yourself with Chocolate e raccoglie 30 ricette golose… da morire.
Su Kickstarter, dove sta raccogliendo fondi, ha già incassato il necessario per la pubblicazione.







