Charles Fréger è un fotografo francese specializzato in ritratti, uniformi e travestimenti.
Negli ultimi 15 anni Fréger ha girato il mondo, realizzando decine di serie fotografiche che (s)confinano nella ricerca sociologica antropologica, andando a ritrarre, tra gli altri, i giovani lavoratori dell’industria casearia francese (quand’era ancora uno studente d’arte), gli arruolati nella celeberrima Legione Straniera, le partecipanti ai concorsi di bellezza, i lottatori di sumo, i suonatori di banda, i fantini, il popolo degli Herero, in Namibia, i costumi tradizionali della Normandia… (c’è davvero tantissimo materiale sul suo sito e consiglio di scoprirlo pian piano, con attenzione, per assaporare il gusto un po’ surreale, fuori dalla realtà, dei suoi scatti).
Tra il 2010 e il 2011, poi, Fréger ha intrapreso un’interessante indagine sugli spiriti e i mostri del folklore europeo. La serie, intitolata Wilder Mann, è diventata anche un libro, ed è partita proprio da lì l’idea di fare un lavoro simile ma spostando stavolta l’attenzione sull’immaginario tradizionale giapponese che, com’è noto, è popolato da centinaia di spiriti, demoni, mostri, i cosiddetti yōkai, le manifestazioni soprannaturali della mitologia del sol levante.
Quel che ne è uscito fuori, dopo oltre due anni di lavoro, è Yokainoshima, e cioè “l’isola degli Yōkai”, una splendida serie di ritratti di creature che popolano quest’ideale isola, al contempo terrena e fuori dal mondo.
Anche in questo caso le foto hanno dato vita a un libro, pubblicato da Thames & Hudson.