Stefano Caffarri, direttore del celeberrimo e prestigioso Cucchiaio d’Argento ci ha segnalato i 12 ristoranti da provare nel 2014.
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1. Le Tre Lune a Prato. In un areale deserto di proposte, due cuochi e una pasticcera giovini, ma giovini davvero percorrono l’impervia strada di una cucina di ricerca, di gusto cosmopolita e di sapore territoriale.
2. Cristian Magri a Milano. Mestiere e classe, e una scelta professionale e di vita che fanno dell’understatement un credo convincente.
3. Il Tiglio a Montemonaco (Ap). Enrico Mazzaroni è un cuoco fuori da ogni classificazione, e il suo “agriturismo” in realtà è una fucina di invenzioni.
4. Antonio Abbruzzino a Catanzaro. Perché anche la Calabria sa esprimere eccellenze.
5. Mazzo, Laboratorio di Cucina a Roma. Il più piccolo ristorante a Roma est, perché ci piacciono anche le formule impertinenti.
6. Villa Fiordaliso a Gardone Riviera (Bs). Un luogo che brilla per la sottostima che gli dedica il foodstream nazionale. La cucina di Riccardo Camananini resta una delle più sensuali incontrate di recente.
7. Auener Hof. Sarà che salire a 1800 metri è difficile, sarà che la Val Sarentino non è la più famosa delle Valli Atesine, ma Heinrich Schneider non gode della fama che merita. Rara gioielleria gastronomica con prodotti del bosco.
8. Angelo Sabatelli a Monopoli (Ba). Ritorna dopo il giro del mondo un cuoco dalla mano brillante e dall’estro vivo, che cerca nei luoghi d’origine l’essenza e l’equilibrio.
9. La Piola a Modena. Nel greto del fiume, l’ultima Osteria anteguerra ancora esistente. Da provare, non da raccontare.
10. Dal Corsaro a Cagliari. Stefano Deidda riesce a raccontare una nuova Sardegna, locale e cosmopolita.
11. Guido a Miramare (Rn). Un baracchino da spiaggia che nelle mani dei fratelli Raschi diventa luogo di delizia. Spiazzante e sorprendente, in positivo.
12. Arbustico a Valva (Sa). Disperso in un nulla casalingo, il ristorante di Christian Torsiello regala sorprese con un rapporto soldi/felicità senza eguali.