Abbiamo intervistato lo chef Andrea Mainardi di OFFICINACUCINA
V. San Zeno, 119
Brescia (BS)
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Ciao Andrea, quanti anni hai, di dove sei e da quanto tempo fai il cuoco?
Mainardone ha 29 anni, bergamasco d’origine, bresciano d’adozione e sono ben 16 anni che frequento ristoranti… insomma già un nonno…ahahahah!
Qual è il tuo primo ricordo alimentare o il ricordo del primo sapore?
In particolare della prima tecnica di alta cucina utilizzata a casa dei miei, ricordo di aver incendiato il filtro della cappa durante un’agguerrita flambatura o aver fuso il motore del frigorifero perché volevo far raffreddare in fretta le cose calde..
Il primo sapore? Più che sapore ricordo la scoperta della differenza di consistenza tra i cereali croccanti e la cremosità dello yogurt, rimanendo basito ma entusiasta.
Cosa fai quando non cucini?
Mi dedico a mia figlia, adoro farla impazzire, farle scoprire ogni giorno cose nuove e ovviamente cerco di insegnarle a cucinare anche se è già più avanti del suo papino.
Ti dico solo che alla domanda: come ti chiami? Ti risponde con fare deciso e da prima donna: Michelle Mainardi Officina Cucina (il nome del mio ristorante)… Ahahaha.
E poi… l’idea di conquistare la mente delle donne partendo dal palato, però di questo parleremo più avanti.
Dove lavori? Descrivi la tua cucina con 3 aggettivi.
Il mio Ristorante Officina Cucina, un solo tavolo a Brescia.
Estroversa, succulenta e pirotecnica.
Tre ingredienti per te fondamentali per una buona ricetta.
Aceto, sale e zucchero, ognuno essenziale a proprio modo, ma che devono sempre collaborare tra loro.
Qual è l’immagine che vuoi evocare con i sapori della tua cucina?
Far chiudere gli occhi a chi siede al tavolo, far ricordare i sapori primitivi, insomma far fare un’esperienza non solo una cena o un pranzo.
Un cuoco che mi consigli di tenere d’occhio?
Daniel Facen non posso più dirtelo [n.d.r. è stato proprio Daniel Facen a “raccomandarci” Andrea durante la sua intervista] quindi direi Andrea Bertarini, un amico, una grande persona, un grande professionista.