Trade School Milano, “Barther Party” di fine anno: ecco le foto

Vi abbiamo invitato alla festa di fine anno della Trade School, la scuola itinerante fondata sul baratto che è passata per Milano dal 3 al 25 maggio, e vi abbiamo sfidato ad indovinarne il programma.
Accidenti, al pensiero di un anno scolastico concentrato in solo due settimane,  si può anche morire di felicità (io avrei potuto facilmente farlo soprattutto alle medie), ma ignorando per un attimo il Pinocchio che è in me, sarete contenti di sapere che nemmeno io alla fine ho indovinato l’argomento delle speed lessons a sorpresa.
Gli indizi su FB mi avevan portato su una falsa pista, non avevo ricollegato in primo luogo che una lezione, per poter essere speed, deve essere soprattutto fattibile,  ma questo non mi ha impedito di essere lo stesso una studentessa diligente.
Persino Pinocchio per un periodo della sua carriera e sotto la tutela della Fata Turchina è stato un bravo scolaro, e io non volevo certo essere da meno del mio compagno di letture preferito.

Così, al corso di coccarde della dolce e paziente Margherita, ago in una mano e cucitrice per la carta nell’altra, mi sono impegnata tanto e ho realizzato due decorazioni nate sgualcite che ho sfoggiato già durante il mio viaggio solitario di ritorno a casa.
Al corso di zainetti metropolitani di Erika e Matteo invece, quelli fatti coi sacchetti della spesa e il nastro telato (gli zainetti, mica Erika e Matteo!), non mi sono cimentata. Sarà per la prossima volta, visto che tanto loro ne pensano una al giorno.
Sì sì infatti son proprio loro i “Two young designers” di “One idea a day”.

Comunque, è stato per tutti un aperitivo piacevole su un prato al fresco; regole particolari per organizzare gli scambi non ce n’erano: una targhetta adesiva sulla maglia con scritto su il mio nome e la mia merce di scambio ha dato l’avvio ai giochi… terminati subito subito perché son riuscita a scambiare solo un paio di orecchini tra i bijoux che avevo portato con me e la lista magica dei miei negozi di fiducia in Etsy, bè quella  non l’ha voluta proprio nessuno, sgrunt! Peggio per voi, vorrà dire che io continuerò a comprare il doppio pagandolo la metà e senza le spese doganali!

Adesso che mi godo le meritate vacanze estive (quelle della Trade School, per le ferie vere ahimé c’è tempo), posso pensare alle tante belle cose che si possono organizzare per dare nuovi impulsi a questa iniziativa e soprattutto convincere sempre più persone a crederci.

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