The book is on the table

CONTRO IL GIORNO
Thomas Pynchon
Rizzoli 2009 | Amazon

A scuola ti dicono che una retta è una linea infinita che passa per due punti. Puoi solo immaginarla, perché non ti basterebbero tutte le pagine di tutte le riviste che hai letto in bagno nella tua vita per disegnarne una.
Quindi prendi un foglio, disegni quello che in realtà è segmento, lungo quanto ti pare, e fai finta che sia una retta.

I romanzi di Pynchon sono l’equivalente di quella linea-surrogato: l’insieme finito di parole stampate sulle pagine sono soltanto la semplificazione simbolica di quello che raccontano. La storia continua, prima e dopo l’inizio e la fine del libro.
Lo sa lui; lo sai tu quando hai finito di leggerlo.
E ti appare nella sua intricata, stratificata, arruffata realtà solo dopo qualche tempo. Con il senno di poi, come si dice quando capisci qualcosa che è successo prima, una serie di eventi, solo dopo che hai avuto tutti gli strumenti mentali per comprenderla.

I romanzi di Pynchon sono romanzi con il senno di poi: ti danno tutti gli strumenti per essere capiti. Ma dopo.

Per questo diffido sempre delle recensioni dove dicono che i suoi libri, questo in special modo, non hanno una trama. Che sono un susseguirsi di storie e personaggi, personaggi e storie.
Contro il giorno una trama ce l’ha, eccome!
I personaggi sono tanti, d’accordo, ma alla fine tutto è collegato.
Ecco, se ti è piaciuto Lost, ti piacerà pure questo libro. E ancora di più il suo fratello gemello più famoso, L’arcobaleno della gravità.

Si parla di anarchici bombaroli, matematici fanatici, turbolente storie d’amore, viaggi nel tempo, quaternioni, strani personaggi da fumetto steampunk…
E tra un centinaio di pagine e l’altro, Pynchon ti spiega pure come si è arrivati alla prima guerra mondiale, come “guarire” la maionese impazzita con un po’ di senape, i segreti degli illusionisti e quanti modi hanno a Venezia per dire “nebbia”.

In pratica un libro d’avventura per saccentoni che amano stordirsi con mattoni da 1000 pagine, droghe psichedeliche e discorsi sui massimi sistemi.

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