Digital fabrication: un concorso per progettare le fontanelle per l’acqua pubblica di Milano

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Sono nata in Calabria, precisamente in un paese che all’epoca contava poco più di 5 mila abitanti, in provincia di Crotone. Noi abitavamo in piena campagna, ma mia nonna no, lei abitava in quella che ora è la casa di famiglia, un edificio vagamente Liberty costruito negli anni ’30, un edificio che si affaccia sulla piazza principale nonché unica del paese.

Passavamo molto tempo da lei da bambini, il catechismo, la scuola e ogni sorta di attività sociale si svolgeva attorno a quella piazza. In quella piazza sotto l’orologio del Comune, c’era una fontanella. L’acqua che vi sgorgava era fresca sia d’inverno che d’estate, arrivava in paese direttamente dalle fonti silane. Ed aveva un sapore quell’acqua che nessuna delle innumerevoli bottiglie scolate negli anni a venire può pareggiare. Sapeva di spensieratezza, giochi all’aperto, voglia di trasgredire, magliette bagnate.

Ho lasciato il mio paese a dieci anni e da allora non so perché ma ho più bevuto ad una fontana pubblica.
Certo che in giro per le nostre città non ce ne sono poi mica tante — hai voglia a parlare (e votare) di acqua pubblica.
A Bologna così a mente penso che ci sia solo quella in Piazza Nettuno, appendice della famosa fontana sormontata dalla statua di Jean de Boulogne, meglio noto come Gianbologna.
A Milano? Non saprei, ma presto ce ne saranno 8!

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Il Gruppo CAP, infatti, in collaborazione con Wired, ha lanciato una concorso per il design di fontanelle fabbricate in stampa 3D e taglio laser.
Si chiama Acqua pubblica & digital fabrication: ci serve la tua idea (#Cap4Ideas) ed è “un’iniziativa che mira ad abbinare tradizione e modernità e rende l’esperienza dell’acqua pubblica coerente con il nostro stile di vita e l’attuale contesto urbano, riconoscendo così la qualità dell’acqua di rete. La creazione delle fontanelle in digital fabrication rientra negli impegni di CAP per la sostenibilità ed è in linea con una scelta di innovazione a tutto campo che l’azienda sta portando avanti in tema di qualità dell’acqua. Personalmente sono molto curioso di vedere come i cittadini si immaginano le fontanelle del futuro”, spiega Alessandro Russo, presidente del Gruppo CAP.

Il concorso si articola in 3 fasi.

PRIMA FASE: Explore

Fino al 2 maggio tutti possono inviare osservazioni e proposte, attraverso la piattaforma PLUS.
I suggerimenti, le suggestioni raccolte confluiranno in un report pubblicato sulla piattaforma PLUS e serviranno ai designer per progettare le fontanelle.

SECONDA FASE: Design

Progettisti con meno di 35 anni e studenti di design, ingegneria e architettura (regolarmente iscritti all’anno accademico in corso) possono partecipare presentando un progetto di fontanella singolo o di gruppo. Occhio perché si devono rispettare determinate caratteristiche, sia per i materiali che per le tecniche di progettazione.
Le proposte ricevute saranno valutate da una Commissione, che terrà conto anche delle opinioni e dei gusti della community presente sulla piattaforma, per poi scegliere, entro il 10 maggio, 5 idee che saranno presentate al prossimo Wired Next Fest e saranno quindi di fatto ammesse alla fase finale.

TERZA FASE: Make

Durante il Wired Next Fest i finalisti presenteranno le proprie idee e sarà annunciato il vincitore del contest.
Le 8 fontanelle che nasceranno saranno installate nell’area metropolitana di Milano, in piazze, giardini o zone di passaggio, e saranno realizzate utilizzando tecnologie di digital fabrication grazie al progetto sperimentale Cyrcus.

Tra l’altro il Gruppo CAP è presente proprio in questi giorni a Milano, durante la design week, insieme a Cyrcus presso lo Spazio BASE per promuovere l’iniziativa attraverso l’esposizione di alcuni oggetti realizzati in digital fabrication dagli studenti del Politecnico di Milano (vedi le foto qua sotto), in collaborazione con Cyrcus, che saranno messi in vendita nei prossimi giorni sulla piattaforma PLUS.

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qua sopra e nelle foto seguenti, alcuni degli oggetti realizzati in digital fabrication dagli studenti del Politecnico di Milano, in collaborazione con Cyrcus, esposti durante la design week presso lo spazio BASE in via Bergognone 34 a Milano (foto: Frizzifrizzi)
qua sopra e nelle foto seguenti, alcuni degli oggetti realizzati in digital fabrication dagli studenti del Politecnico di Milano, in collaborazione con Cyrcus, esposti durante la design week presso lo spazio BASE in via Bergognone 34 a Milano
(foto: Frizzifrizzi)
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