Rime baciate e illustrazioni naïf: intervista a Lorenzo Badioli

Lorenzo nel tempo libero inventa piante canterine.
Lorenzo, sempre nel tempo libero, inventa pure uccelli.
Lorenzo (a questo punto è ora di far saltare pure fuori il cognome: Badioli, Lorenzo Badioli) soprattutto crea rime, e con quelle costruisce storie, che poi sono filastrocche, che comunque sono sempre storie, e che poi disegna—talvolta rapido e spensierato come un fringuello, con una certa istintiva urgenza, e talvolta invece lo capisci che si mette lì a limare ogni dettaglio.

Non ha un sito, il Badioli. Semplicemente se ne sta su Facebook, dove non ha neanche un pagina ma solo il suo profilo, dove per assonanza e per il fatto di esser pure un musicista, ci ha ficcato anche un nome d’arte—BuddyHolly (BuddyHolly, Badioli… capito, no?), come l’occhialuto cantante rockabilly degli anni ’50—che però nome d’arte non è ma più un vezzo, un nonsense che tra l’altro già dà qualche indizio sulla personalità di un figuro che sembra a sua volta uscito da un libro per ragazzi e che da quando mi ha contattato la prima volta, a luglio, ha continuato a sfornare crude e surreali storielle in rima baciata, mentre l’intervista che avevo pensato di fargli è andata avanti per mesi, piena di risate e di altri nonsense, compleanni della nonna (sua), birrette estive (mie).

Alla fine quel che non sono riuscito davvero ad afferrare è dove finisca una certa fanciullesca ingenuità di provincia e dove cominci la costruzione del personaggio. Ma dopotutto anche questo fa parte del motivo per cui mi è sembrato fondamentale intervistarlo. Al lettore—a cui consiglio di cliccare sulle varie immagini per poter leggere le storie nel loro ordine corretto—il compito di risolvere l’enigma.

* * *

La colomba stramba
(6 tavole, luglio 2015—vai sull’immagine per scorrere le tavole)

Al di là di quello che mi hai scritto quando mi hai contattato [un piccolo delirio in rima: “Badioli Lorenzo nacque in una diga giga in mezzo a tanti castori e poca figa”], da dove nascono queste storie, da dove nasci tu, l’universo e tutto quanto?

Vorrei evitare la solita cosa “studia grafica eccetera eccetera”, tanto non frega niente a nessuno ed è noioso.
Comunque se proprio devo dirlo ho fatto la scuola del libro a Urbino e adesso mi sto laureando alla nuova accademia delle belle arti di Milano.
Lo stile delle storie punta al mixare ciò che accade con la mia visione al limite dell’assurdo (soprattutto per quanto riguarda il progetto di tesi che ancora non svelo).
Mi piacerebbe illustrare cose per bambini e inventarle da zero. Sono cresciuto con Rodari e mi piace il modo in cui intrattiene.

L’impronta rodariana si vede. Quindi c’è un pensiero cosciente dietro a tutto.

Per quanto riguarda la storia della colomba mi faccio ispirare dalle parole, più che dalla storia.
Trovo parole in rima le metto insieme in modo da creare un contesto e una successione, poi le illustro. Per quanto riguarda Sassi, invece, è una storia vera. Nel senso che le cose con mio nonno le facevo davvero. Mi portava “a zonzo”, come diceva lui, per Pesaro. Ho solo giocato sulla fantasia di un bambino che si inventa cose sui sassi.

Sassi
(14 tavole, luglio 2015—vai sull’immagine per scorrere le tavole)

Si nota una passione insana per la rima baciata.

[Ride, ndr] Sì, perché le altre rime hanno bisogno di uno svolgimento più lungo di quanto ci starebbe in una pagina. Per avere un bel suono in poco spazio ho deciso di usarle baciate. Essendo anche musicista ritengo il suono delle parole molto importante.

Cosa suoni?

Chitarra, tastiera, dulcimer e compongo.
Ho composto parte dell’ultimo album dei Be Forest e e suono la chitarra nei Barely Awake.
Il dulcimer lo suono per le piazze.

E quand’è che è scoccata la scintilla, che hai detto “adesso mi metto a fare queste storie illustrate in rima”?

Il parlare in rima è nato con una mia amica che non vedo mai. Ci siamo messi a scrivere, su Facebook, cose in rima. E ci siamo resi conto che così era più facile dirci cose che volevamo veramente dire. Oltre a far molto più ridere…
Per le storie non so, semplicemente mi è venuto voglia di farlo.

L’evoluzione della giraffa
(6 tavole, luglio 2015—vai sull’immagine per scorrere le tavole)

C’è un progetto, dietro? Cioè di non farle girare solo sui social ma anche di pubblicarle.

Sì, vorrei stamparle prima o poi. Ma vorrei fare qualcosa di fatto bene e adatto a più target. Magari ai bambini.
Per adesso le ho stampate per esporle. Ho esposto allo Zoe Microfestival e all’Insa-Late Fest.

Ci hai lavorato o ci lavori coi bambini? Perché è evidente che ti piacciono (dico in senso buono, ovviamente, che di questi tempi…)
[Ride, ndr] No in realtà non ci ho mai lavorato. Ma sono stato bambino. Ed è una delle cose che punto a fare per migliorare quello che vorrei fare.

Così su due piedi, per quel poco che riesco a percepire da qua, e da papà, mi pare di capire che anche tu piaceresti a loro.

Grazie mi fa piacere!

L’ode agli incompresi
È la storia di un eroe un po’ strambo
che a modo suo rendeva il nostro mondo un posto migliore.
(9 tavole, settembre 2015—vai sull’immagine per scorrere le tavole)

Prima hai detto che hai cominciato con una tua amica a parlare/scrivere in rima su facebook e che vi siete resi conto che così era più facile dire le cose che volevate dire veramente. Mi sembra una cosa molto bella.

Lo è.

Puoi farmi un esempio, se ti viene al momento?

Di cosa ci siamo detti? Non posso, siamo persone timide.
Riservate, meglio.

Sono pure curioso di sapere cosa leggi. Prima hai citato Rodari.

Sì, di Rodari ho letto cose da piccolo tipo questo che ho rispolverato poco fa e devo rileggere.
[vedi foto qua sotto, ndr]

badioli_rodari

Calvino, Borges?

Per quanto riguarda la lettura, vado molto a momenti. Ultimamente preferisco guardare film o leggere fumetti. Mi piace molto Gipi. E anche Mattotti e Thomas Ott.

Mi spieghi la serie El guapo?

El Guapo è uno dei personaggi della serie Il meglio di Pesaro. Sono i personaggi che a Pesaro tutti conoscono. Un tempo sarebbero stati chiamati gli scemi del villaggio ma in realtà sono tutt’altro che scemi. Semplicemente sono personaggi talmente unici che non puoi non notare, in quanto pieni di personalità.
El Guapo, è un vecchio-giovane, che superati i 70 vive con poco e passa con saggezza le sue serate a conoscere i giovani.
La Nene è convinta di essere un maschio, va in giro vestita da scolaretto a volte sembra un allenatore di Pokémon. Quando andavo alle superiori chiedeva gli appunti, ha tipo 3 lauree.
L’innominabile è Paolo Catena, noto musicista dei Death SS, gruppo doom che ha fatto successo in passato (e senza di lui anche adesso). Una volta era un satanista convinto. Quando ero piccolo la mia prof. di religione raccontava storie su di lui dicendo che andava a profanare le tombe. In realtà gli servivano solo oggetti di scena per i suoi concerti. Adesso rinnega il suo passato e se non sbaglio è un testimone di Geova.

Il meglio di Pesaro
(8 tavole, luglio 2015—vai sull’immagine per scorrere le tavole)

Sai che fantastica sarebbe una geografia dei personaggi del genere città per città, paese per paese, con tutte le loro storie, vero o meno che siano, tramandate oralmente!

Un motivo per cui l’ho fatto è anche quello.
Sono persone che vanno documentate.

Fai tutto direttamente su illustrator o prima fai bozzetti, storyboard su carta?

Molte cose su carta, è più diretto.

Fischi per i fiaschi
Questa storia parla dell’errore, concetto di cui sono grande ammiratore.
Sarebbe ignorante considerarlo insignificante, in quanto umani ne siamo parte integrante.
(18 tavole, settembre 2015—vai sull’immagine per scorrere le tavole)

Prossimi progetti?

Il mio prossimo progetto è il progetto di tesi, un diario di viaggio di un periodo passato con una tribù che vive in un altopiano in mezzo all’oceano.
Non hanno contatti con il nostro mondo, tranne che con il mare, grazie alle enormi reti da pesca. Con queste reti da pesca oltre ai pesci, pescano anche detriti della nostra civiltà che prendono come oggetti sacri.
Interessante è come vengano usati questi oggetti: le persone di ceto basso sono obbligate a tenersi addosso questi oggetti materiali, e più una persona si innalza a livello spirituale e meno oggetti può indossare.

Fammi capire: è una tribù che esiste o te la sei inventata?

Esiste, esiste. Almeno io ne sono convinto. Se non mi credi cavoli tuoi.
Sono anche presenti degli animali e piante evolute in modo anomalo, come il penefante, la pianta del piede e l’albero delle nuvole, dal quale ricavano cuscini e materassi.

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