Il suicidio spiegato a mio figlio

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L’aveva accennato a Lucca Comics, l’ha annunciato al BilBOlbul durante il convegno d’apertura e ribadito, sempre a Bologna, durante la tavola rotonda sul crowdfunding che ho avuto l’onore di moderare. Ratigher, dopo il successo de Le Ragazzine…, ha pensato di coinvolgere altri autori in Prima o Mai — piattaforma nata per finanziare il suo fumetto ma presto rivelatasi uno dei casi editoriali dell’anno.

Capace di scompaginare i ruoli tradizionali del settore, trasformando i lettori in finanziatori e costringendo gli editori a pagare in anticipo le copie (esattamente come tutti gli altri) per non perdere l’unica possibilità di averle in catalogo, Prima o Mai è una pistola puntata alla tempia di ogni appassionato: vuoi il libro? Hai 30 giorni di tempo per pre-acquistarlo e solo una piccola preview come aperitivo, con la certezza, però, di non vederlo mai più ristampato.

Ovviamente si tratta di un sistema che non potrà funzionare per tutti, perché di Ratigher ce n’è uno solo, come pure di Maicol&Mirco che — a proposito di pistola puntata alla tempia — lancia oggi su Prima o Mai la campagna di pre-vendita de Il suicidio spiegato a mio figlio (da non confondere con l’omonimo maicolmirchiano volumetto pubblicato nel 2007 da Zooo), un volume di 400 pagine rosso su nero da usare come guida pratica, filosofica, medica, storica e “una, santa, cattolica e apostolica” al suicidio, una sorta di bibbia/sussidiario/ricettario/abbecedario dell’autarchia mortuaria, “l’ultimo libro per l’ultimo regalo di Natale”, come spiegano sul sito, dove rimangono poco più di 29 giorni per prenotarne una copia.

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