Save the date | BorgoIndie

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Ci vuole un bel coraggio, nel 2014, a tirar fuori dal cassetto quel l’etichetta, indie, che ha il sapore degli anni novanta, della sonica gioventù, dei volantini fotocopiati distribuiti all’assemblea d’istituto pieni di nomi di gruppi locali coi cantanti dalla capigliatura à la Cobain, dell’alternativismo — in mille, liquide varianti — esibito a riprova della propria identità.

Etichetta, quella di indie, che pian piano è stata sostituita da un più sobrio indipendente, giusto per far storcere un po’ meno (ma pur sempre un po’) il naso a chi si è sempre chiesto, soprattutto quando veniva appiccicata alla musica (ma quello è un campo in cui resiste ancora: la Musica Indie, il Grande Calderone Indefinito che va dalle produzioni milionarie di Kanye Kardashian West ai nuovi cantautori da cameretta bellocci e depressi, e in mezzo tutte le polemiche internettare su cosa è indie e cosa non lo è, mentre in attesa dell’inafferrabile risposta definitiva ci si può scannare tranquillamente su Facebook all’ombra di Pitchfork e delle più o meno ortodosse varianti nostrane), a chi si è sempre chiesto, dicevo, «ma quindi che diavolo è l’indie? Indipendente da chi e da cosa? È una questione di spirito, di suono (nel senso più ampio del termine), di mezzi o di contesto?».

borgo_indie_2La domanda rimane: che cos’è indi(pendent)e nel 2014?
Il posto e il momento giusto per scoprirlo è Brisighella, domani e dopodomani, 19 e 20 settembre, a BorgoIndie, un festival ideato e organizzato da Marco Ghezzi di Bookrepublic che, da una splendida valle (quella del Lamone) sotto all’Appennino, prova (con coraggio, appunto) a cucire insieme gli echi dello spirito indie del passato — in qualunque modo lo si intenda — con le nuove frontiere dell’autoproduzione.

Protagonisti dell’evento, oltre ovviamente alla musica, saranno quindi tutti quei settori attualmente in trasformazione/rivoluzione grazie al digitale: editoria (self-publishing e riviste indipendenti), artigianato e impresa (FabLab, incubatori, co-working), informazione, turismo, enogastronomia.
Trasformazioni e rivoluzioni che nonostante il monolitico entusiasmo di molti sicuramente non sono indolori né prive di lati oscuri e zone grigie, di cui spero si parlerà durante il ricco programma di conferenze previste per sabato pomeriggio.

Il tutto arricchito da un mercatino (che borgo sarebbe, altrimenti?) dei maker — lo so, l’etichetta sta iniziando a diventare odiosa ma un giorno lontano sarà considerata vintage e allora saremo tutti entusiasti di usarla di nuovo finché non ci romperà un’altra volta le scatole, come vintage stesso, del resto — a cui vanno via via aggiungendosi nuovi espositori, ciascuno con la sua piccola/grande storia da raccontare, in un’atmosfera a metà tra la provincia e il futuro, che come una bolla circonderà tutto e tutti, aiutando a conservare quell’animo indie che sembra sempre sul punto di dissolversi in una nuvola di smog (o era smug?) ma che non evapora mai del tutto.

QUANDO: 19 — 20 settembre 2014
DOVE: Brisighella (Ra) | facebook

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