366 caratteri per il 2024: è arrivato il nuovo Typodarium

Chi ci segue da tempo conosce ormai benissimo il Typodarium, e starà già scandagliando questa pagina alla ricerca del link per andare ad acquistare la nuova edizione (facciamola semplice: si acquista qui, o qui, ma anche qui).
Per tutte le altre e gli altri, invece, procediamo con la doverosa spiegazione: da esattamente quindici anni la casa editrice tedesca Hermann Schmidt, conosciuta per le sue pubblicazioni su grafica e tipografia, dà alle stampe un piccolo ma particolarissimo calendario da scrivania. Si chiama, appunto, Typodarium e presenta ogni giorno un carattere tipografico differente, che sul fronte comunica semplicemente la data, mentre sul retro riporta le informazioni essenziali: nome, designer, anno e qualche esempio del font e delle sue varianti.
A curare la selezione dei 365 caratteri (ma per il 2024, che è bisestile, saranno 366, opera di ben 292 progettiste e progettisti di 34 paesi differenti) sono due esperti come Lars Harmsen — direttore della rivista e tedesca Slanted oltre che grafico e creative director — e Raban Ruddigkeit, che di mestiere fa il designer, l’editor e l’illustratore.

Il concetto alla base del progetto è piuttosto semplice: dare visibilità ai talenti del type design di tutto il mondo e alle piccole fonderie tipografiche digitali indipendenti (ogni anno viene lanciata una call, alla quale partecipano in centinaia), al contempo accompagnando chi acquista il calendario nella quotidiana scoperta di un nuovo carattere, fungendo dunque da insolito catalogo (e se si apprezza particolarmente un font, l’indomani lo si può mettere da parte).

Typodarium 2024, Hermann Schmidt
(fonte: slanted.de)

Da qualche edizione a questa parte, inoltre, il Typodarium presenta ogni anno un tema, che si sviluppa nelle pagine dedicate alle domeniche e nelle scelte progettuali del calendario stesso: nel 2021 erano i caratteri variabili, nel 2022 le lettere fatte a mano e nel 2023 i simboli. Per il 2024, la scelta è (saggiamente) caduta su un argomento attualissimo, quello della diversità come ricchezza, qui applicato, ovviamente, alla tipografia.
La designer del Typodarium, Julia Uplegger, ha scelto quindi per le pagine una palette cromatica — formata da 12 colori — che ricorda quella del pride, e come caratteri per la copertina e la scatola ha optato per il Gilbert e il Gilbert Color, realizzati nel 2017 da Robyn Makinson, Kazunori Shiina e Hayato Yamasaki per la fonderia Fontself e pensati per onorare la memoria dell’artista e attivista Gilbert Baker, creatore della bandiera arcobaleno adottata dalla comunità LGBT in tutto il mondo.

E ora che anche chi non sapeva sa, facciamola di nuovo semplice: il Typodarium si acquista qui, o qui, ma anche qui).

Typodarium 2024, Hermann Schmidt
(fonte: slanted.de)
Typodarium 2024, Hermann Schmidt
(fonte: slanted.de)
Typodarium 2024, Hermann Schmidt
(fonte: slanted.de)
Typodarium 2024, Hermann Schmidt
(fonte: slanted.de)
Typodarium 2024, Hermann Schmidt
(fonte: slanted.de)
Typodarium 2024, Hermann Schmidt
(fonte: slanted.de)
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