Dei video mostrano degli antichi temperamatite in azione

Il classico temperamatite che usiamo fin dagli anni della scuola — quello piccolino, in metallo, plastica o legno, con uno o due buchi — è stato inventato nel 1847 da un barone francese, tal Thierry des Estivaux. Non era esattamente portatile e minimale come quelli che abbiamo oggi, ma il principio era lo stesso: un cono in cui infilare la punta, e una lama all’interno per affilarla.
La sua invenzione, tuttavia, fu solo una tra le tante sviluppate nel XIX secolo, quando alcune tra le migliori menti dell’epoca si misero esplorare ogni possibile soluzione per velocizzare la lunga e noiosa pratica di far la punta ai lapis, operazione che fino a quel momento era stata affidata a un semplice coltellino (il temperino, appunto).

Questa sorta di “corsa al temperamatite” iniziò nei primi decenni dell’800 e andò avanti per circa un secolo, quando cominciarono a distinguersi chiaramente i “vincitori” di questa lunga sfida a distanza: il succitato modello portatile, da astuccio, che è tuttora il più utilizzato ed esiste in varianti pressoché infinite, e quello a manovella, da scrivania, poi quasi totalmente sostituito dalla versione elettrica.
Il resto è diventato materiale d’antiquariato, talvolta molto affascinante da vedere in azione, come dimostrano i cinque video realizzati da Rescue & Restore, seguitissimo profilo (2,6 milioni di follower su TikTok, ma è anche su Instagram, Facebook e su YouTube, qui con due canali) di un anonimo appassionato statunitense che scova, colleziona e spesso restaura antichi oggetti, dai giocattoli agli utensili da cucina, dagli accendini agli affila-lame-di-rasoio.
I cinque modelli — presentati da altrettanti filmati — vanno dal 1886 agli anni ’20 del Novecento. Vederli all’opera è una gioia per gli occhi.

Per rimanere in tema (quando ci sono di mezzo i temperamatite, le cose si fanno sempre interessanti): a Logan, in Ohio, c’è un minuscolo museo straripante di temperini di ogni tipo ed epoca. Si chiama Pencil Sharpener Museum e raccoglie oltre 3400 pezzi.
Chi vuole invece godersi nove minuti e rotti di magnifiche assurdità, può guardare How to sharpen pencils, un pluripremiato cortometraggio di qualche anno fa, dove il vignettista e comico statunitense David Rees parla del temperare a mano una matita quasi come fosse una filosofia di vita e una disciplina mistica. Si tratta di una intelligente parodia (così ben confezionata che non sembra neppure tale) dei tanti video di “feticismo per l’artigianalità” che si trovano sui social. Reed pubblicò anche un libro sull’argomento, considerato spassosissimo ma in realtà anche utile per chi volesse davvero darsi a questa “arte” ormai perduta.

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