«Chi affronta ciò di cui si occupa in modo completo, non parziale»: così Treccani definisce il termine “completista”.
Il collezionista completista si strugge finché non trova tutti tutti i pezzi possibili della sua raccolta; il videogiocatore completista non si accontenterà di divertirsi davanti a un videogame e arrivare alla fine ma vorrà, appunto, completare ogni sfida, scoprire ogni anfratto, rintracciare ogni tesoro; così come il lettore completista, scovato un autore affine al proprio gusto letterario, tenterà di misurarsi con ogni singola pagina scritta, noiosa o meno che sia.
L’artista francese Alain Biet è decisamente un “completista”, a partire dalla voglia di andare a esplorare molteplici discipline, dalla scultura alla fotografia, dalla musica alla performance, dalla videoarte al disegno. E nelle sue opere, è spesso il “completismo” stesso il soggetto implicito.
Nel ’99, ad esempio, si è messo in testa di disegnare all’acquerello ogni singolo giocattolo dei suoi figli: si è dato delle regole — scala 1 a 1, un solo punto di fuga — e si è messo all’opera. È arrivato a 3000 illustrazioni, ci ha costruito un catalogo e una piccola animazione e, a quanto pare, ci sta ancora lavorando.
Non si è fermato ai giocattoli: più di recente ha intrapreso una sfida ancora più grande — con sé stesso, con l’universo degli oggetti e soprattutto con il tempo: disegnare, sempre all’acquerello e in scala reale, ogni oggetto che ha in casa.
Nel 2018 era arrivato a ben 7200 tavole, e con quelle ha realizzato un corto sperimentale, Grands Canons, in cui appaiono organizzate per categorie e tipologie: partendo da una singola matita, ecco tutta la cancelleria e gli utensili da artista, poi computer, dispositivi elettronici, batterie, telefoni cellulari, calcolatrici, telecomandi…
Gli uni dopo gli altri, a fianco agli altri, ti ipnotizzano in un affascinante viaggio nello spazio domestico e nell’universo degli oggetti.
Vincitore di numerosi premi, il cortometraggio — co-prodotto da Girelle Production e Bip-TV — è uscito pochi giorni fa su Vimeo. Le musiche originali sono di Yan Volsy e Pablo Pico.
P.S. pure questa serie, a quanto pare, non avrà una fine.

