Gli stemmi, le bandiere e i vessilli sono pieni di animali: leoni, pantere, lupi, pecore, orsi, cani, cavalli, tori, cinghiali, scrofe, stambecchi, porcospini, api, delfini, lucci, gamberi, scorpioni, anguille, biscioni, persino elefanti, come a Catania. E poi uccelli di ogni tipo: galli, fagiani, cicogne, falconi, gabbiani, gru… e ovviamente aquile, tantissime aquile, che nel peculiare linguaggio araldico rappresentano generalmente potenza, prosperità e vittoria, ma che assumono anche altri significati in base alle molte varianti possibili: bicefala, con la testa rivolta a sinistra, con la testa rivolta a destra, senza testa, con la corona, con la lingua di colore diverso, ad ali abbassate, ad ali alzate, ecc.
Tra le bandiere con aquila più antiche d’Europa c’è quella del Friuli, che raffigura un’aquila d’oro su campo azzurro (che in araldica indicherebbe la fama conseguita per la virtù), le piume rivolte verso il basso (tecnicamente si dice “volo abbassato”) con lingua rossa (“lampassata di rosso”) e zampe pure rosse (“membrata di rosso”).
Ispirata al vessillo del Principato patriarcale di Aquileia, la cosiddetta Acuile dal Friûl risale al ‘300 e identifica tuttora la regione storica del Friuli — da non confondere con l’intera regione Friuli-Venezia Giulia, che ha un’altra bandiera, seppur simile.

Perché tutto questo parlare di aquile, araldica e Friuli? Perché l’associazione Creazioni Indigeste — la stessa che ha ideato e curato il libro Gera ’na volta — ha pensato di ispirarsi al progetto La Gran Bissa de Milan di Tazi Zine e fare, per l’Acuile dal Friûl, cioè che in quel caso era stato fatto per il biscione milanese, cioè un lavoro collettivo sulla reinterpretazione in chiave contemporanea di un’iconografia storica.
Creazione Indigeste invita dunque designer, artiste e artisti, senza limiti di età e nazionalità, a dare il proprio contributo.
Si potranno inviare opere visive (disegni, grafiche, fumetti, vignette, collage, ecc.) ma anche testi (racconti, poesie, satire) e i lavori selezionati saranno poi inclusi in una pubblicazione.
Qui si possono scaricare tutte le informazioni. In tripla lingua: italiano, inglese e ovviamente friulano — pardon, furlan.
Per partecipare c’è tempo fino al 28 febbraio 2023.