È ora di fermarsi: la 17ª edizione della Mostra internazionale di illustratori contemporanei dice “Stop”!

Se un’immagine — come si suol dire — talvolta vale mille parole, allo stesso modo ci sono parole che valgono mille immagini. E se non mille, almeno 600, tante quante quelle arrivate da tutto il mondo per la XVII edizione del Tapirulan Illustrators Contest, che ormai da più di dieci anni chiede a chi partecipa di lavorare attorno a un tema sintetizzato, appunto, in un unico termine — siesta, privacy, buffet, eden, x, sos, ciak, ciao, caos, super, utopia — all’insegna di un’apparente semplicità che però fa il giro completo e diventa il più complesso dei compiti: dare un’interpretazione a un concetto che di significati e sensi può averne tantissimi.
Quest’anno l’argomento era stop. E — a giudicare dalle tavole giunte nella sede dell’associazione culturale Tapirulan, che organizza quello che è ormai da tempo uno dei concorsi d’illustrazione più prestigiosi a livello nazionale (e non solo) — non c’è sfumatura che non sia stata esplorata: dagli evidenti richiami alla pandemia, quando tutto il mondo sembrava potersi fermare completamente, fino a tutte le possibili variazioni sui temi del bloccarsi, frenare, interrompere, procrastinare, ostacolare, incepparsi, fare una meritata pausa, staccare la spina, concedere una tregua, immobilizzarsi come a un-due-tre-stella, in un flusso di illustrazioni che vanno a coprire non solo ogni tipo di tecnica — dal digitale all’analogico — ma anche di approccio, tra ironia e grottesco, fiaba e sogno, satira e impegno civile.
(Tra l’altro — non c’entra niente col concorso ma mi pare una cosa interessante da condividere —, andando a indagare su tutti i possibili sensi di uno stop, ho pure inaspettatamente scoperto che il termine ha a che fare con la stoffa. Che c’entra la stoffa? La parola, che abbiamo preso in prestito dalle lingue germaniche, nel suo significato originario indica il tappare, l’ostruire, e deriva a sua volta dal tedesco stopfen, cioè imbottire, che rimanda proprio alla stoffa. Quindi forse è spogliandosi che si riparte? Le estati in era-Covid sembrano confermare la supposizione.)

COSA
Stop
XVII Mostra internazionale di illustratori contemporanei
e grande esposizione dedicata
alla carriera dell’ospite d’onore
Adelchi Galloni
QUANDO
28 maggio – 2 luglio 2022
INAUGURAZIONE
28 maggio | 17,00
DOVE
Centro Culturale Santa Maria della Pietà | p.zza Giovanni XXIII | Cremona

Tornando alle illustrazioni dopo il piccolo “stop-curiosità-etimologiche”, tra le oltre 600 inviate la giuria del concorso ne ha selezionate 52, che saranno in mostra dal 28 maggio al 2 luglio 2022, presso il Centro Culturale Santa Maria della Pietà, a Cremona. Una di esse verrà anche decretata vincitrice durante la serata inaugurale, portandosi a casa il premio di 2500 Euro in palio, mentre ne riceverà 500 l’opera più votata online.
L’artista che si aggiudicherà il primo premio avrà inoltre l’onore di vedersi dedicata una propria esposizione personale in occasione dell’edizione del prossimo anno. La vincitrice dell’anno scorso fu l’illustratrice ucraina Tania Yakunova (la guerra doveva ancora cominciare e la scelta, oltre che meritatissima, è stata in qualche modo preveggente) e infatti sarà la sua mostra — piena di opere attualissime, che parlano del terribile conflitto in corso — a inaugurare insieme alla collettiva del concorso.

Non una ma due esposizioni, quindi? Non esattamente, perché le mostre saranno in effetti tre: ogni anno Tapirulan chiama un grande nome che ha fatto la storia dell’illustrazione in veste di ospite speciale, e stavolta l’onore è stato riservato al grande Adelchi Galloni, uno dei più affascinanti ed eclettici autori italiani, che esordì nei primi anni ’60 con un’animazione che vinse addirittura la Palma d’Oro a Cannes (come ho già avuto modo di riportare qui, Galloni raccontò così i suoi inizi: «Finito il militare mi sono presentato con dei disegni ai fratelli Gavioli, della Gamma Film, ma non sapevo fare nulla, non sapevo come gestire un rapporto di lavoro. Poi ho saputo che due di Urbino, che facevano gli scenografi e i direttori artistici, se n’erano andati, così dopo il colloquio mi è stato detto: “puoi cominciare domani mattina?” Una cosa incredibile, a raccontarla adesso… per di più che non avevo mai fatto animazione! Mi hanno affiancato a una persona per imparare, e la cosa straordinaria è che quell’anno ho cominciato con Comitato Cotone e ho vinto la Palma d’Oro a Cannes»).
Nell’ambito della mostra, verrà inoltre presentata una video-intervista inedita con Galloni (che parteciperà personalmente all’inaugurazione), realizzata lo scorso settembre.

E non finisce qui: perché nella triplice esposizione ci sarà pure spazio per un piccolo omaggio all’artista, umorista e designer bellunese Mario de Donà, in arte Eronda, scomparso nel 2009 e autore — tra gli anni ’60 e ’70 — di una serie di opere a tema “stop”.

XVII Mostra internazionale di illustratori contemporanei

Stefano Romano, “Need to stop”
(courtesy: Tapirulan)
Zofia Chamienia, “Bus stop”
(courtesy: Tapirulan)
Julia Zavtur, “Closed for a technical break”
(courtesy: Tapirulan)
Ilaria Perversi, “Uh oh”
(courtesy: Tapirulan)
Antonio Bonanno, “Letture profonde”
(courtesy: Tapirulan)
Simone Rea, “Fermi tutti”
(courtesy: Tapirulan)
Eduardo Morciano, “Hopscotch”
(courtesy: Tapirulan)
Luca Tellurio, “Oggi no”
(courtesy: Tapirulan)
Daria de Roquemaurel, “Stopped concert”
(courtesy: Tapirulan)
Margherita Morellini, “Un, due, tre”
(courtesy: Tapirulan)
Iwona Lapo, “Reise ans andere Ende der Welt”
(courtesy: Tapirulan)
Irene Magi, “Per ripartire dobbiamo fermarci”
(courtesy: Tapirulan)

Stop War
personale di Tania Yakunova

Vincitrice della XVI edizione del concorso di Tapirulan, sul tema “Utopia”.
Yakunova è un’illustratrice ucraina e ha dedicato l’intera serie alla drammatica situazione che sta attraversando il suo paese.

Tania Yakunova, “Kyiv war”
(courtesy: Tapirulan)
Tania Yakunova, “Bucha mother”
(courtesy: Tapirulan)
Tania Yakunova, “Pigeon”
(courtesy: Tapirulan)
Tania Yakunova, “Protest”
(courtesy: Tapirulan)
Tania Yakunova, “Parasites”
(courtesy: Tapirulan)

Adelchi Galloni

Nato nel 1936, terminati gli studi all’Accademia di Brera Galloni approda alla Gamma Film, dove si dedica alla realizzazione di caroselli e pubblicità, con cui ottiene diversi premi, tra cui la Palma d’oro al Festival di Cannes con il carosello per il Comitato Italiano del Cotone. In quegli anni realizza anche le scenografie del film d’animazione Putiferio va alla guerra, uno dei primi lungometraggi italiani.
Nell’ambito pubblicitario, si occupa di molte campagne stampa per clienti come Fiat, Alitalia, Knorr, Tages-Anzeiger, Chesterfield, Shell, Barilla, Champion; negli anni ’70 inizia la produzione editoriale che lo vedrà autore di libri per bambini e ragazzi, in particolare di alcuni straordinari titoli usciti nella collana “Pietre preziose” di Mondadori, come Baciccia nel Far west, La tigre a scacchi, Il Barone di Muchhausen, I viaggi di Gulliver, e una moltitudine di altri libri. Sempre negli anni ‘70 collabora con riviste e quotidiani (Corriere della Sera, Donna Moderna, Anna); ed è soprattutto la lunga collaborazione con Grazia a consacrarlo come artista poliedrico e incredibilmente inventivo e sperimentale, per la varietà di stili e tecniche. Negli anni ’90 Galloni insegna presso la Scuola Internazionale dell’Illustrazione a Venezia, l’Istituto Europeo di Design a Milano e dal 2008 è docente presso l’Accademia di belle arti di Bologna.
Si è occupato molto anche di animazione, sia con la fortunata serie Clorofilla dal cielo blu, sia con Le fiabe più belle del mondo del regista Victor Tognola. È stato characters creator e direttore degli sfondi per i film Johan Padan a la descoverta de le Americhe di Dario Fo.

Adelchi Galloni, “Baciccia nel Far West”
(courtesy: Tapirulan)
Adelchi Galloni, “Baciccia in Africa”
(courtesy: Tapirulan)
Adelchi Galloni, “Il fungo messicano”
(courtesy: Tapirulan)
Adelchi Galloni, “Il giro del mondo”
(courtesy: Tapirulan)
Adelchi Galloni, “I viaggi di Gulliver”
(courtesy: Tapirulan)
Adelchi Galloni, “Il Barone di Munchausen”
(courtesy: Tapirulan)
Adelchi Galloni, “La tigra a scacchi”
(courtesy: Tapirulan)
Adelchi Galloni, “La tigra a scacchi”
(courtesy: Tapirulan)
Adelchi Galloni, “E vissero felici e contenti”, copertina
(courtesy: Tapirulan)
Adelchi Galloni, illustrazione per Grazia
(courtesy: Tapirulan)
Adelchi Galloni, illustrazione per Grazia
(courtesy: Tapirulan)
Adelchi Galloni, “Inghilterra”
(courtesy: Tapirulan)
Adelchi Galloni, “Western in posa, omaggio a Budd Boetticher”
(courtesy: Tapirulan)

Eronda

Mario de Donà (1924-2009), in arte Eronda è stato un artista, umorista e graphic designer bellunese.
Nel corso degli anni ’60 e ’70 ha dedicato una serie delle sue opere al tema “Stop”.

Eronda, “Stop”, 1965
(courtesy: Tapirulan)
Eronda, “Stop rosso”
(courtesy: Tapirulan)
Un messaggio

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