Passage: i 400mila km in aereo del fotografo Søren Solkær

È da più di un quarto di secolo che davanti all’obiettivo del fotografo danese Søren Solkær passano alcuni tra i più grandi nomi della musica e del cinema. I suoi scatti di artiste e artisti come Amy Winehouse e P.J. Harvey, Damon Albarn e Björk, Michael Stipe e i Metallica, Pharrell e Dave Grohl, John Waters e David Lynch, Nicolas Winding Refn e Thomas Vinterberg sono finiti su riviste del calibro di GQ, Rolling Stone e Wallpaper, talvolta addirittura sulle copertine e nei booklet dei dischi.
Anche quando non ritrae gente famosa, Solkær non abbandona mai le sue fotocamere: talvolta le punta sugli uccelli in volo (da qui il poetico e pluripremiato libro Black Sun, dedicato alle cosiddette murmuration, cioè le coordinatissime evoluzioni degli stormi) e talvolta fa semplicemente ciò che facciamo tutti noi quando prendiamo un aereo: si affaccia dal finestrino con genuina curiosità e fotografa. La differenza tra noi e lui è che Solkær è un professionista della fotografia e passa una grande quantità di tempo a bordo degli aeroplani, macinando, per via del suo lavoro, migliaia e migliaia di chilometri tra un aeroporto e l’altro.

Negli anni, documentare ciò che vede fuori dall’oblo è diventato una sorta di rito — «è una meditazione, un’ossessione» dice lui. E se una persona qualunque di scatti del genere riesce ad accumularne magari qualche centinaio in una vita, Solkær nell’ultimo decennio ne ha messi insieme più di 50mila. E non si tratta solo di panorami. Anzi, ad affascinarlo è più che altro ciò che invece solitamente infastidisce chi vorrebbe unicamente rubare un’immagine del mondo visto dall’alto, e cioè l’ala dell’aereo.
«Sono sempre stato attratto dalla bellezza aerodinamica dell’ala, dalla lucentezza metallica dell’alluminio aerospaziale e dal design stesso dell’aereo» racconta il fotografo. «Questo ha successivamente informato la mia decisione di comporre sempre le mie fotografie attorno all’ala, alla turbina o all’elica».

Søren Solkær, “Passage”, 2021
(courtesy: Søren Solkær)

Alcune delle foto rimandano alla grande passione che Solkær ha per le grafiche e il design del mondo delle linee aeree e degli aeroporti: i grandi caratteri e gli indecifrabili simboli dipinti sulle piste di decollo e atterraggio, le livree degli aeromobili. Nel resto delle immagini si ritrovano vetri graffiati, cristalli di ghiaccio, arcobaleni, fulmini, golden hour, cieli rosa, luci cittadine che si sciolgono in scie luminose, superfici terrestri che diventano composizioni astratte, metropoli che appaiono come modellini, ombre che sembrano fantasmi.
Una selezione di quei 50mila scatti è diventata una serie, Passage, in cui Solkær ha raccolto le foto dei momenti che lui definisce “magici” — per quello che vedeva fuori dal finestrino, per l’atmosfera, o anche solo per ciò che in quel momento stava succedendo dentro alla sua testa di uomo, professionista e artista. Sono appunto, come suggerisce il titolo, momenti di passaggio, piani di realtà separati da tutto il resto, parentesi, in volo, tra un paese e l’altro, un continente e l’altro, un lavoro e l’altro, una fase della vita e l’altra.

Ora Passage è diventato anche un libro, pubblicato proprio in questi giorni e contenente 124 fotografie, che coprono circa 400mila chilometri di voli.
Progettato da Nicolai Bejder Studio il volume consta di 160 pagine ed esce in due edizioni, tra cui una con cofanetto argentato e una stampa in edizione limitata.
Tra l’altro il ricavato delle vendite sarà utilizzato per andare a compensare le emissioni di CO2 di tutti quei viaggi, e Solkær finanzierà la messa a dimora di circa due acri di alberi.

Søren Solkær, “Passage”, 2021
(courtesy: Søren Solkær)
Søren Solkær, “Passage”, 2021
(courtesy: Søren Solkær)
Søren Solkær, “Passage”, 2021
(courtesy: Søren Solkær)
Søren Solkær, “Passage”, 2021
(courtesy: Søren Solkær)
Søren Solkær, “Passage”, 2021
(courtesy: Søren Solkær)
Søren Solkær, “Passage”, 2021
(courtesy: Søren Solkær)
Søren Solkær, “Passage”, 2021
(courtesy: Søren Solkær)
Søren Solkær, “Passage”, 2021
(courtesy: Søren Solkær)
Søren Solkær, “Passage”, 2021
(courtesy: Søren Solkær)
Søren Solkær, “Passage”, 2021
(courtesy: Søren Solkær)
Søren Solkær, “Passage”, 2021
(courtesy: Søren Solkær)
Søren Solkær, “Passage”, 2021
(courtesy: Søren Solkær)
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