C’è un termine inglese molto poetico per il quale non esiste equivalente italiano. È murmuration, e indica quel fenomeno per cui stormi di uccelli volano e cambiano direzione tutti assieme disegnando nel cielo spettacolari evoluzioni.
Pur derivando dal latino (murmuratio, cioè il mormorare, per spettegolare o protestare, ma anche per confrontarsi — i gesuiti eleggono il loro “Papa nero” attraverso quattro giorni di consultazioni definite, appunto, murmuratio), a quanto pare nessuno si è ancora preso la briga di coniare un equivalente italiano altrettanto suggestivo e capace di attivare i sensi, evocando quella specie di chiacchiericcio collettivo dei pennuti che viaggiano in gruppo sopra alle nostre teste.
Se fino agli anni ’30 si credeva che eventi del genere fossero dovuti al potere psichico dei volatili, negli anni ’80 — grazie al lavoro di un esperto in computer grafica, Craig Reynolds, che simulò il volo degli stormi1— è stato scoperto che ciascun membro del gruppo segue poche semplici “regole”: gli uccelli vicini tra loro si allontanano, quelli lontani si avvicinano e, basandosi sul gruppetto di sette simili più vicini, sincronizzano direzione e velocità.
I motivi per cui lo fanno li stiamo ancora studiando. I principali sembrano essere lo scambiarsi informazioni su dove trovare cibo e acqua e il difendersi dai predatori, creando l’effetto-confusione.
«Un vero e proprio balletto mozzafiato della vita e della morte», lo definisce il fotografo danese Søren Solkær, che alle murmuration ha dedicato un affascinante libro intitolato Black Sun.
A volte lo stormo sembra possedere il potere coesivo dei super fluidi, cambiando forma in un flusso infinito: dal geometrico all’organico, dal solido al fluido, dalla materia all’etereo, dalla realtà al sogno — uno scambio in cui il tempo reale cessa di esistere e il tempo mitico pervade. Questo è il momento che ho tentato di catturare: un frammento di eternità.
Søren Solkær
Conosciuto a livello mondiale soprattutto per i suoi 25 anni di lavoro nel ritrarre alcuni tra i più celebri personaggi del mondo della musica e dello spettacolo — da Björk a David Lynch, dai White Stripes a Samuel L Jackson, dai R.E.M. a Michael Douglas —, Solkær ha cominciato a dedicarsi al progetto nel 2017.
«Mi ha riportato ai paesaggi della mia infanzia e giovinezza nelle paludi della Danimarca meridionale. Un luogo in cui fino a un milione di storni si radunano in primavera e in autunno, prima delle migrazioni, e gettano le basi per uno dei fenomeni più spettacolari della natura», spiega l’artista, che paragona i movimenti a un disegno a inchiostro o al gesto del pennello calligrafico, ma anche alle onde di interferenza o a «matematiche astrazioni scritte attraverso l’orizzonte».
Con copertina rigida, composto da 172 pagine, prodotto dalla tipografia danese Narayana Press e stampato su quattro tipi di carta, il volume Black Sun è stato progettato dal Rasmus Koch Studio.
Si acquista online, ma sul sito di Solkær si possono comperare anche poster e altre edizioni del libro.

(courtesy: Søren Solkær)

(courtesy: Søren Solkær)

(courtesy: Søren Solkær)

(courtesy: Søren Solkær)

(courtesy: Søren Solkær)

(courtesy: Søren Solkær)

(courtesy: Søren Solkær)

(courtesy: Søren Solkær)

(courtesy: Søren Solkær)

(courtesy: Søren Solkær)