Novo Typo Offgrid: un manuale per creare studi di design autosufficienti

Se chi lavora come designer è in grado di progettare da sé le lettere che usa, perché non dovrebbe fare lo stesso con gli inchiostri e la carta?
Sembrerebbe una provocazione, e in effetti lo è, come gran parte dei progetti firmati da Novo Typo, studio di design di base ad Amsterdam fondato da Mark van Wageningen.
Più volte definito come “iconoclasta” per via del suo ardimentoso mettere in discussione alcuni dei dogmi delle discipline progettuali — dal «less is more» di Ludwig Mies van der Rohe alla necessità di leggibilità dei caratteri — van Wageningen è fautore di un massimalismo dei segni e si è autoproclamato ambasciatore della tipografia multicolore, alla quale dedicò, qualche anno fa, un libro-manifesto: Novo Typo Color Book (si acquista qui).

Nel frattempo lo studio neerlandese ha radicalizzato ancora di più la sua filosofia, rigettando le dinamiche della società dei consumi e sposando le istanze del risparmio delle risorse, trasformandole in occasione per riprogettarsi e diventare una realtà quasi completamente autosufficiente, capace di fabbricar da sé non solo i caratteri tipografici ma anche gli inchiostri con cui sono stampati e la carta che fa da supporto.
Tutto il processo è stato messo nero a colori su bianco in un altro libro, Novo Typo Offgrid, pensato proprio come manuale per tutti quegli studi di grafica e tipografia che volessero tentare di imboccare la strada dell’autosufficienza, seguendo appunto quel modello di vita che nei paesi anglosassoni viene chiamato off grid (cioè, letteralmente, “fuori dalla rete elettrica”).

«La produzione di uno studio di design tipografico contemporaneo si basa su tre capisaldi fondamentali: inchiostro, carta e lettere, ed è a questi elementi che vogliamo tornare. […] La possibilità di produrre questi materiali in autonomia libera lo studio dal dover fare affidamento su fornitori terzi. Ciò significa che lo studio di design diventerà completamente indipendente e autosufficiente» scrive van Wageningen, che non considera questa “autarchia” come limitante ma, al contrario, come strumento di emancipazione.
Uscendo da quelli che sono i parametri e gli standard imposti dall’industria — sostiene il designer —, si mette in crisi il suo potere dominante e ci si può riprendere il proprio spazio di (quasi) totale libertà progettuale.

Com’è evidente, si tratta di un pensiero che difficilmente potrà applicarsi ai grandi studi, e che rischia di scontrarsi duramente con la realtà anche nelle piccole agenzie. Ma il ruolo che van Wageningen incarna alla perfezione è quello di chi tenta di mettere in discussione sempre e comunque lo status quo, ed è un ruolo preziosissimo.
Un libro come Novo Typo Offgrid insegna molte cose utili anche a chi non ha davvero intenzione di arrivare fino in fondo e “uscire dalla rete”: a produrre inchiostri e carta, certo, e perfino a fabbricare sapone (lo studio di van Wageningen lo fa davvero, usando la polpa di legno dei pioppi che ogni anno, ad Amsterdam, vengono abbattuti), ma ciò che il volume davvero insegna è il fare attenzione alle piccole cose che solitamente, nel proprio lavoro, si considerano come scontate e immutabili. Tutto, in effetti, si può cambiare — è in fondo questo il messaggio. Serve tanta fatica, ma ci si diverte pure molto nel farlo.

Pubblicato con la piccola casa editrice tedesca The Geen Box, il libro si può acquistare online qui oppure qui.