Il nuovo numero di Pittogramma è dedicato ai caratteri inediti e offre una buona mappatura della situazione italiana nel type design

«Il type design in Italia è letteralmente una disciplina sottotraccia, fuori fuoco, lontana dai riflettori. Trova vita principalmente nel personale entusiasmo di progettisti, perlopiù occasionali, che utilizzano i caratteri nella loro pratica quotidiana» scrivono — con un amarezza neppure troppo tra le righe — Alessio D’Ellena e Michele Patanè nel testo che accompagna e presenta i lavori di type design raccolti nel nuovo numero di Pittogramma, rivista indipendente nata a fine 2020 dall’idea di due giovani progettisti — Fabio Mario Rizzotti e Santiago Villa — con l’idea di offrire una vetrina a quelli che sono i giovani talenti under 30 della grafica italiana, e uno spazio di critica e di riflessione sul loro ruolo all’interno del panorama professionale.

Dopo un numero zero che è “andato via come il pane”, come si suol dire (una tiratura di 600 copie, che non sono poche, è esaurita in poco tempo), e che è stato capace di accendere l’interesse di addettз ai lavori e non, il passo successivo è stato il lancio di una call che invitava a inviare caratteri tipografici inediti.

Pittogramma n.1 (foto: Louis De Belle | courtesy: Pittogramma)

Alla chiamata hanno risposto in 132, tra progettiste e progettisti, tuttз sotto i trent’anni, per un totale di 92 font (alcuni frutto di lavoro di squadra). Selezionati dai succitati D’Ellena e Patanè — designer, co-fondatore del gruppo di ricerca Superness e docente di type design, lettering e tipografia alla Bauer Milano il primo, designer e fondatore dello studio Cinetype il secondo — i progetti sono risultati una buona mappatura di quella che è la disciplina della progettazione di caratteri in Italia. E la situazione, come sottolineano i due designer, non è rosea.

A riassumerla è Rizzotti. Contattato al telefono, mi ha spiegato che «c’è un bel movimento tra i giovani designer ma non ci sono corsi all’avanguardia, se non quello tenuto alla Bauer che fa Alessio stesso, insieme a Beatrice D’Agostino. In pratica i ragazzi sono interessati, hanno buona volontà, ma chi non ha opportunità di andare in Svizzera o in Olanda, all’Aia o all’ECAL di Losanna, qui in Italia deve cavarsela da autodidatta».
Non è un caso, dunque, che tra i 7 caratteri selezionati e pubblicati su Pittogramma n.1 ben 6 siano stati realizzati durante un periodo di studio all’estero.
Un aspetto sul quale la riflessione — portata alla luce dal magazine — rimane aperta. Così come sulla questione di genere: la mappatura risultata dalla call non è sicuramente esaustiva, ma le progettiste che hanno partecipato sono appena un terzo del totale.

Pittogramma n.1 (foto: Louis De Belle | courtesy: Pittogramma)
Pittogramma n.1 (foto: Louis De Belle | courtesy: Pittogramma)

Ecco ciò che fa un bel progetto editoriale: pone — direttamente o indirettamente, come in questo caso — le domande giuste, e offre spunti sui quali rimuginare, aprendo la strada a considerazioni profonde e da approfondire, come fa Joseph Miceli, tipografo, “letterista” e fondatore dello studio e fonderia AlfaType, che in copertina spara fucilate mirando molto alto.

In attesa dei prossimi numeri di quello che Rizzotti definisce come «un progetto fatto da grafici, sui grafici, per i grafici», Pittogramma n.1 si può acquistare online. Stavolta la tiratura è raddoppiata: 1200 copie, così da venire incontro alla domanda.
Oltre ai contenuti già citati, c’è anche un manifesto in quarta di copertina, opera di Collletttivo (di loro ho già parlato qui), mentre la redazione è a cura di Camilla Testa, educatrice ed operatrice museale affascinata dal mondo della grafica.

La rivista è un vero e proprio lavoro di gruppo, e a questa uscita hanno collaborato, oltre i nomi già menzionati: Grafiche Veneziane (stampa), CDcromo (fotolito), Louis De Belle (documentazione), Glyphs (ha regalato il libro ai 7 selezionati), ABC Dinamo (revisione tecnica ai 7 selezionati), Archivio Tipografico (revisione storica dei 7 selezionati) e Paper&People (carta).

Pittogramma n.1 (foto: Louis De Belle | courtesy: Pittogramma)
Pittogramma n.1 (foto: Louis De Belle | courtesy: Pittogramma)
Pittogramma n.1 (foto: Louis De Belle | courtesy: Pittogramma)
Pittogramma n.1 (foto: Louis De Belle | courtesy: Pittogramma)
Pittogramma n.1 (foto: Louis De Belle | courtesy: Pittogramma)
Pittogramma n.1 (foto: Louis De Belle | courtesy: Pittogramma)
Pittogramma n.1 (foto: Louis De Belle | courtesy: Pittogramma)
Pittogramma n.1 (foto: Louis De Belle | courtesy: Pittogramma)
Pittogramma n.1 (foto: Louis De Belle | courtesy: Pittogramma)
Pittogramma n.1 (foto: Louis De Belle | courtesy: Pittogramma)
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