il Mezzopieno: le “civette” con le buone notizie

Come ben sa chi mi segue via social network, sto affrontando il crollo totale globale con un misto di speranza e rassegnazione, oscillando ritmicamente in una danza della ragione che non concede mezze misure, sicuramente influenzata da una “dieta” di notizie che mi sono autoimposto di seguire. Una dieta fatta principalmente di speculazioni sui prossimi, possibili scenari che attendono la nostra società, meme anti-capitalisti, fotografie sul presente “che non dovrebbe esistere eppure esiste”, escludendo invece quasi del tutto la cronaca, l’attualità relativa al virus e quel nebuloso quanto pericoloso pozzo senza fondo, oscuro, vischioso e maleodorante, che va sotto al nome di “opinionismo”.
Dai giornali — online e non — cerco di tenermi cautamente alla larga (unica eccezione: Il Post), perché capaci di rendere il proverbiale bicchiere “mezzo vuoto” non tanto per le notizie in sé, ma per come le danno urlano e le distorcono, contribuendo a una confusione mentale che, a mio parere, non è utile a nessuno (a parte ovviamente chi, tale confusione, è in grado di monetizzarla e/o cavalcarla per imporre la propria agenda).

(courtesy: Pensiero Manifesto)

Proprio contro questo bicchiere “mezzo vuoto” si pone, nel suo piccolo, il Mezzopieno, una testata ridotta all’osso che tenta di esplorare le potenzialità delle buone notizie.
Ho scritto “ridotta all’osso” perché in effetti non si tratta di un vero e proprio giornale ma di un manifesto, da appiccicare al muro o da esporre come civetta1 nelle edicole.

il Mezzopieno è un progetto di Pensiero Manifesto, un collettivo nato qualche anno fa nelle marche e formato da Chris Rocchegiani, Maria Loreta Pagnani, Mina Montelli, Roberto Montani, Samantha Capomasi, Stefano Baldassari, Stefania Andreoni e Tommaso Pigliapochi — un gruppo eterogeneo composto da grafici, artisti, illustratori, fotografi, video-maker, antropologi, ricercatori.
Utilizzando il formato-manifesto come luogo d’incontro — lo definiscono come «un “diaframma” di dimensioni 70×100 in cui il privato diventa pubblico, in cui il pensiero da individuale diviene collettivo» —, negli ultimi anni hanno svolto diverse azioni in collaborazione con istituzioni e associazioni del territorio.

(courtesy: Pensiero Manifesto)
(courtesy: Pensiero Manifesto)

L’idea de il Mezzopieno è nata a ottobre 2019 ma le prime affissioni/installazioni sono arrivate a febbraio 2020, giusto in tempo per alleviare il crollo verticale in cui ci ha precipitati tutti quanti l’emergenza-virus.
«Con l’inizio delle restrizioni dovute alla diffusione della pandemia», spiegano i ragazzi di Pensiero Manifesto, «il collettivo si è riunito in modalità virtuale e ha deciso di continuare a proporre positività ogni giorno, selezionando e veicolando notizie positive fino alla fine della quarantena».

Dopo settimane di locandine virtuali, diffuse attraverso Facebook e Instagram, con l’arrivo della primavera il progetto si trasferito anche in qualche edicola.
«Attualmente abbiamo stretto una collaborazione con l’edicolante Vintage Tab di Macerata e l’edicola della Pace a Senigallia che, come noi, si sono ribellati al tono allarmista e negativo delle locandine dei giornali», dicono, aprendo le porte a tutti gli altri edicolanti (o a chiunque abbia ancora un negozio aperto) potenzialmente interessati.
I manifesti, infatti, si possono scaricare e stampare.

(courtesy: Pensiero Manifesto)
(courtesy: Pensiero Manifesto)
(courtesy: Pensiero Manifesto)
(courtesy: Pensiero Manifesto)
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