Chi ha visitato San Francisco avrà visto, disseminati per la città, dei cartelli che segnalano la 49 Mile Scenic Drive, una strada che attraversa la città e passa accanto ad alcuni tra i monumenti, gli edifici, le prospettive e i panorami più belli e significativi.
Si tratta di un itinerario creato a tavolino quando, nel 1938, in vista della Golden Gate International Exposition, la grande esposizione internazionale che si sarebbe tenuta l’anno successivo per celebrare i due nuovi ponti — il San Francisco–Oakland Bay Bridge e, appunto, il Golden Gate —, istituzioni e cittadini si sono chiesti come promuovere la città in vista dell’enorme afflusso di turisti che ci sarebbe stato.
Crearono quindi un percorso di 50 miglia che toccasse tutte le meraviglie storiche, architettoniche e naturali del luogo. Ma visto che San Francisco è celebre anche per la “corsa all’oro” del 1849 (che diede più tardi il nome alla squadra di football), le 50 miglia vennero accorciate a 49.
Passata l’esposizione internazionale, la strada continuò a essere utilizzata per la promozione turistica e nel 1954 venne organizzato un concorso per darle un’immagine. A vincerlo fu un artista, tale Rex May, che disegnò un’insegna con il nome della strada scritto a mano e un gabbiano bianco. Vinse il concorso e i 100 dollari in palio, e la sua opera cominciò a spuntare lungo tutto il percorso della 49 Mile Scenic Drive, diventando uno dei simboli della città, tanto che i cartelli venivano continuamente rubati come “souvenir” per poi essere subito rimpiazzati.
A un certo punto, però, invece di quelli originali, ne vennero installati di nuovi: una rielaborazione grafica che però non aveva il fascino del progetto di May. Ed è qui che sono partiti i due registi Bradley Smith e Tyler McPherron per realizzare un piccolo documentario sull’insegna e su Rex May, solo che durante la lavorazione hanno assunto una parte di primo piano nella storia, perché da lì si è poi riacceso un rinnovato interesse per il cartello della 49 Mile Scenic Drive, ne è nata una vera e propria campagna e alla fine si è deciso di ripristinare le targhe originarie.
Il documentario, racconta tutto: dagli inizi al cambio di rotta del progetto fino al lieto fine, coi gabbiani di May tornati finalmente per le strade di San Francisco.