C’era un sito che, nei primissimi anni di questo decennio, ebbe un bel periodo di gloria, raggiungendo addirittura 50.000 visitatori al giorno. Si chiamava Scanwiches e consisteva semplicemente in scansioni di panini tagliati a metà.
«Tagliati a metà e sospesi su uno sfondo nero, gli esemplari somigliano a sezioni geologiche in cui strati di sabbia, limo e fango sono state sostituite con prosciutto, burro di fico e peperoni rossi arrostiti», scriveva all’epoca Alexis Mailand, una giornalista del New York Times, in un pezzo dedicato a Scanwiches, avvertendo anche di non visitare il sito a stomaco vuoto, per non «sbavare sulla tastiera e avere, in seguito, una “frustrazione gustativa”».
Proprio grazie alla sua complessa semplicità e ai suoi strati “geologici” capaci, a volte, di sorprendere pure i palati più raffinati, il sandwich può essere considerato come una delle più grandi invenzioni dell’uomo, perlomeno in cucina. Ed è anche una delle pietanze che offre la maggiore varietà in assoluto: impossibile elencare tutte le tipologie di panino. In questo stesso istante qualcuno ne starà inventando o sperimentando una nuova.
Anche scegliere di focalizzarsi solo sulle più celebri — dal Club Sandwich al Pastrami, passando per il Caprese, richiede comunque spazio: per la precisione un poster 45 x 61 cm, come quello prodotto da Pop Chart, che ha scelto 52 tra i sandwich più famosi e gustosi e li ha fatti “esplodere” in una grafica che può essere considerata praticamente un ricettario, mostrando per ciascuno tutti gli ingredienti.
Il poster si intitola The Charted Sandwich Board e si acquista online.