Monsieur,
il titolo recita “I tre moschettieri”, ma a una lettura attenta ce ne risultano quattro. Potrebbe chiarire per favore?
Per come lo conosco io, Riccardo Bozzi è un timido, o quanto meno una persona molto riservata. Il suo primo libro (Il mondo è tuo, illustrato da Olimpia Zagnoli, Terre di mezzo), rivelava un animo molto dolce e delicato ma Riccardo, dolce, timido e delicato in realtà nasconde sotto la cenere, un meraviglioso fuoco vendicativo.
Sì perché in questo suo secondo libro Riccardo si è immaginato le risposte che darebbero oggi editori gli editori ai manoscritti dei grandi romanzi del passato.
Da Sofocle a De Cervantes, da Simenon a Bukowski, fino a Dante Alighieri e persino Dio, l’autore massacra i grandi capolavori come probabilmente farebbero con disinvolta ottusità gli editori oggi, in un divertentissimo (e ahimè, molto realistico) esercizio di stile e che di fatto ripaga una volta per tutte tutti noi autori, di anni di soprusi e soprattutto di risposte dementi ai nostri manoscritti!
Finalmente il libro, intitolato Caro autore. Come rifiutare un capolavoro, è uscito (ne abbiamo già scritto qualche settimana fa) per cui ho pensato di fare qualche domanda a Riccardo.
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Innanzitutto, come ti è venuta in mente l’idea per questo libro?
Stavo discutendo con un editore americano per un altro mio libro. Volevano trasformare un pugno nello stomaco in una sdolcinatezza alla Walt Disney (sono ironico, ovviamente) e allora scrissi una e-mail che diceva: non pensate che io voglia paragonarmi a Melville, ma è come se per Moby Dick gli avessero risposto: deve per forza essere una balena?
La mail non è mai partita (grazie al mio agente, Debbie Bibo, che incidentalmente è anche mia moglie), ma l’inizio è stato quello. A libro finito ho scoperto che Melville nella realtà ricevette quell’esatta risposta. Se ricordo bene, con la motivazione che “ci sono animali che i giovani amano di più”. L’identità della risposta, anziché farmi cambiare il testo, mi ha convinto a tenerlo com’era.
Caro Miguel, troooppo lungo. E me lo ambienti in Spagna? Fra l’altro, mulini a vento in Spagna? I mulini a vento sono in Olanda. E io non ambienterei mai un romanzo in Olanda. È un mercato talmente piccolo.
Quanto c’è di autobiografico in questo libro? Hai ricevuto molte lettere di rifiuto ai tuoi libri?
Come dicevo, sì, la genesi è autobiografica. Lettere di rifiuto ne ho ricevute molte, ma non tengo il conto.
E questo libro? In quanti lo hanno rifiutato?
Eh, parecchi! L’avevo scritto in inglese pensando al mercato anglosassone: è uscito prima in Francia, per Hélium, e poi in Italia, per Bompiani, e ho dovuto riscrivermi in italiano. Un editor inglese mi ha scritto, lo riporto senza tradurlo perché è piuttosto immediato, che era “funny but not ha-ha funny”.
Ahah! Gli inglesi sono meravigliosi. Io sono felice che esistano, almeno c’è qualcuno che li capisce. Ma torniamo a noi. Qual è la lettera di rifiuto più assurda che hai mai ricevuto?
Una dichiarazione d’amore da una editor Usa, completa di addio: “L’ho letto d’un fiato e ho riso così tanto. Lo trovo brillante. Ma per quanto io lo adori, mi chiedo se funzionerà come libro. I pezzi sono meravigliosi, ma temiamo che siano il tipo di cosa che la gente si manda viralmente invece di tirar fuori 15 dollari per il libro. Però spero di aver torto perché sono una grande fan”.
Gentile Mr. Shakespeare,
per essere il più conciso possibile: essere. Nessun dilemma.
E nel libro, qual è la tua lettera di rifiuto preferita?
Kafka e Dio, che non cito per brevità. Ma essendo scemo amo anche quelle appunto brevi e appunto sceme, come Nostradamus: “Se sa leggere il futuro, perché si è preso la briga di mandarci il suo testo?”.
Dio e Nostradamus sono anche due delle mie preferite! Dopo questo libro, pensi che troverai editori per pubblicarne altri?
Certamente! O in alternativa materiale per un Caro autore 2.