Io, il disegno e i moodboards siamo tre cose separate e distinte.
Lo siamo sempre stati, nulla potrà mai amalgamarci e ne ho avuto la conferma durante i miei anni universitari, quando preparando una collezione ho creato un moodboard le cui ispirazioni principali erano le uova fritte e il camoscio rosso.
Non ricordo quanto presi in quell’esame, ma ricordo la faccia dubbiosa (anche un po’ disgustata, in realtà) della professoressa quando mi presentai orgogliosa e sicura che la mia collezione le sarebbe sicuramente piaciuta.
L’ispirazione è una cosa importante, e ogni volta che mi trovo a scrivere delle collezioni di Michela Fasanella ne ho la conferma.
È importante perché da alcune immagini, da alcuni colori e da alcune forme si riesce a creare, attraverso gli abiti, un mondo nuovo, totalmente differente e, per chi ci riesce, assolutamente evocativo.
Di Aroma30 ne parliamo da molte stagioni e sappiamo quanto l’ispirazione, per Michela, sia fondamentale.
Questa collezione è un insieme di paesaggi urbani, soggetti religiosi presi dalle tele di Guido Reni e da quell’errore breve ed imprevedibile che è il glitch, aspetti che troviamo su felpe e giacconi in neoprene e tecno-pelliccia, gonne strutturate con tasconi, giacchine in panno di lana e cardigan in morbida maglia jersey.
I ricami e i dettagli sono di cristalli Swarovski, mentre i colori utilizzati sono il grigio asfalto, il nero fuliggine, il tortora e il giallo senape.