Il 30 settembre del 2013 Henry Sedoux, fondatore di Parrot, azienda francese che da vent’anni produce accessori per smartphone e tablet, andò a trovare Lou Reed nel suo studio di New York. Qualche mese prima Sedoux, prima del lancio delle nuove cuffie Zik, aveva chiesto a Sua Ruvidità un parere sulla resa sonora e lui, già visibilmente smagrito e indebolito dalla malattia che di lì a poco se lo sarebbe portato via, si era offerto di calibrarle per una migliore resa sonora con i pezzi rock.
Pochi giorni prima Reed aveva girato proprio per Parrot quella che sarebbe stata la sua ultima intervista filmata, realizzata dall’attrice e documentarista francese Farida Khelfa, un’intervista che si chiude con la grande rockstar che con lo sguardo vitreo e la sclera ormai ingiallita spiega come la vita sia scandita dal ritmo, a partire dal cuore di tua madre, quando sei ancora una nocciolina nel suo ventre.
Eccola.
L’ex-cantante dei Velvet Undergound morì poche settimane dopo, il 27 ottobre, lasciando una serie di dischi fondamentali per la storia della musica del Novecento (e non solo), una montagna di storie e leggende, un sound pressoché unico, l’amore-odio con quello che forse fu il più grande critico musicali di tutti i tempi, Lester Bangs (che a proposito di battito cardiaco in una celebre recensione di Metal Machine Music, controverso e cacofonico album del ’75, scrisse: “questo è davvero il suono del sistema circolatorio di Lou”) e, nei suoi ultimi giorni, pure la sua idea di che suono dovrebbe avere il rock, che in forma di settaggio per le cuffie Zik chiunque può attivare dal proprio smartphone attraverso l’app della Parrot.
Disponibili in quattro versioni, funzionanti sia col jack che in modalità wireless, le Zik, disegnate da Philippe Starck, s’interfacciano con gli smartphone e i tablet, si controllano sfiorando l’auricolare destro (volume, pausa, brano successivo, brano precedente) che controlla anche le chiamate in arrivo, si mettono automaticamente in pausa quando te le togli o le abbassi fino al collo e hanno un sistema che elimina il rumore esterno calcolando prima i suoni ambientali attraverso 4 microfoni e poi neutralizzandoli con onde sonore opposte in un eterna lotta tra rumore e antirumore.
Qualche giorno fa ho ricevuto per posta un paio di Zik da provare e per il prossimo mese me ne starò isolato dal mondo con le cuffie in testa ad ascoltar musica, pensando che il resto dell’umanità si sia data al mimo. Tra 30 giorni tornerò alla vita normale, probabilmente più stordito del solito, e racconterò com’è andata.
foto Frizzifrizzi