10 chitarristi fondamentali per vivere (per me)

10_chitarristi

Che sia subito chiaro: quella che segue non è una classifica dei 10 migliori chitarristi del mondo, per almeno due motivi:
1. non sono abbastanza competente per stilarne una;
2. se anche lo fossi, non avrei nessun interesse a farlo.

Voglio dire, la musica non si misura: la musica smuove emozioni e ricordi. Uno può anche aver composto un pezzo di tre accordi semplicissimi, assolutamente ininfluenti nella storia della musica, ma se quel pezzo passava alla radio la sera che hai pastrugnato la prima ragazzina sul sedile di una macchina o sul divano dei suoi mentre erano a teatro, a te quei tre accordi ti segneranno per la vita.

La musica riempie la mia esistenza per due ragioni. La prima è che non potrei nemmeno alzarmi dal letto al mattino se nelle orecchie non avessi chitarre a palla. La musica è l’unica droga che assumo, e la assumo in modo costante.
Nei momenti belli e in quelli brutti, la dose non cambia.
In quelli brutti, semplicemente, alzo il volume.
La seconda ragione è che suono anch’io e, come tutti, ho riversato in quello che compongo le influenze che hanno fatto parte della mia formazione.

Insomma, se proprio mi chiedessero – cosa che nessuno ha fatto – di stilare una lista di 10 chitarristi che mi sono stati fondamentali per vivere, sarebbero questi:

1. Robert Smith
Ho imparato a suonare la chitarra (la mia primissima era una stratocaster di una sotto-sotto-sotto marca sconosciuta, regalata da mio padre) suonando incessantemente i pezzi di Disintegration dei Cure, per la gioia di mia sorella che ha sempre odiato quell’album.

2. Steve Clark
Credo che sia per colpa sua e delle sue chitarre tamarre, se anni fa mi sono comprato una Explorer bianca. A parte questo i Def Leppard sono stati la band della mia adolescenza e per me rimangono un mito. Rick Allen che, dopo aver perso un braccio in un incidente, è tornato a suonare la batteria con la band, per me rimane un eroe, e la band che lo ha aspettato per due anni, un esempio di amicizia come ne esiste solo nel rock, qualche volta.
Steve è morto più di vent’anni fa, a soli 30 anni, ma la band lo ricorda ancora, ogni anno, il giorno del suo compleanno.

3. Slash
Possiamo girarci intorno quanto vi pare, ma quando arrivarono i Guns n’Roses con Appetite for destruction, suonò la campana: gli anni Ottanta erano definitivamente finiti.
Il loro successo durò poco, giusto una parentesi di 5-6 anni tra la fine degli Ottanta e l’inizio dei Novanta.
In quegli anni Slash tirò fuori riff meravigliosi e alcuni solo che ho riascoltato milioni di volte. E poi lui che suona a gambe larghe con i capelli nel vento in November rain: ma che bello era?
Qui invece duetta con Gilby Clark l’intro di Wild horses (Rolling Stones) e poi Patience.

4. Zakk Wylde
Mi è sempre piaciuto il suo modo di suonare. La sua tecnica è assolutamente inarrivabile.
Una volta ho comprato una rivista francese in cui c’era un dvd con una sua lezione di chitarra. Se volete piangere, attaccate la chitarra e provate a rifare quello che fa lui.
Sigh!

5. James Hetfield
Non sono mai stato un fan dei Metallica, fino all’album nero, che comprai (o forse mi regalò mia sorella) in vinile e che penso di aver consumato cercando di rifarne i pezzi.
L’intro di One è uno di quelli che ho studiato di più, nei pomeriggi in cui ovviamente non studiavo le materie di scuola.

https://www.youtube.com/watch?v=3EGoXcKnveI

6. Kurt Cobain
Ho ascoltato tanto i Nirvana e ovviamente ho provato a risuonare la maggior parte dei loro pezzi. La mattina che in TV dissero che Cobain si era sparato fu come se al telegiornale avessero detto: «È finita la pacchia, bello. È ora di diventare grandi».
Penso che quel giorno sia davvero finito qualcosa.

7. Billy Corgan
I Novanta sono stati gli anni del grunge che per me rimane la musica dell’estate e della nostalgia. In quegli anni ho ascoltato gli Stone Temple Pilots, i Pearl Jam e tanti altri gruppi. Alcuni, come gli Alice in Chains li ho scoperti molto dopo. Poi ho cominciato ad appassionarmi agli Smashing Pumpkins e da allora, come tutti sanno, non sono più uscito dal tunnel.
Sono e rimangono la mia band preferita di sempre e Billy Corgan è il mio musicista preferito in assoluto. Difficile scegliere un pezzo più di altri. Quindi ne prendo uno da un live degli Zwan, una band che mise insieme intorno al 2000 in una parentesi tra lo scioglimento dei Pumpkins e la loro ricostituzione.

https://www.youtube.com/watch?v=GGug8z4rekU

8. Buckethead
L’ho conosciuto attraverso la nuova line-up dei Guns di Chinese Democracy e da allora ho continuato a seguirlo. Mi piace perché è strano, e perché è un super-nerd: voglio dire, come lo chiamereste uno che a metà concerto molla la chitarra per fare un numero di breakdance con i nunchaku? Però ha decisamente due belle manine.
Tra tanti suoi pezzi, adoro la sua versione del solo di Nightrain, e poi questa:

9. DJ Ashba
È uno dei tanti chitarristi chiamati da Axl per sostituire Slash nei New Guns n’Roses. Mi piace come suona e come si veste. E mi piace perché è uno che va negli ospedali a trovare i bambini.

10. Keith Richards
Non sono mai stato un fan degli Stones, ma dopo il film di Scorsese (Shine a Light, del 2008), Keith Richards mi è diventato simpatico. Se proprio dovessi diventare vecchio, non mi dispiacerebbe essere come lui. È più in forma di tanti altri che hanno 30 anni di meno.

editorialista
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