Pochissime ore di sonno nella confortevole cabina de Le Britagne e siamo già sbarcati a Portsmouth, dopo un altro cambio di macchina e pilota, scelgo la Mini Innocenti di Gautier Rossignol del 1973 (o 1972?) non ricordo bene, so solo che l’auto aveva uno o due anni più delle sottoscritta ed un bel po’ di più del suo bel proprietario. Non senza qualche intoppo (passaporti persi, una bellissima Lotus acciaccata ed abbandonata su una stradina inglese ), siamo arrivati alla Farbridge Farm, dove abbiamo fatto un’abbondante colazione all’inglese, dovrei dire hanno fatto perché, chiamatemi provinciale non importa, l’idea di mangiare uova, salsicce e funghi alle 8 del mattino non ha ancora convinto il mio stomaco a fare il cosmopolita.
Dopo colazione siamo entrati nelle camere della locanda ed il calendario è tornato indietro di diverse decadi, abbiamo indossato l’abbigliamento consono a Goodwood. Gli anni ’40, ’50, ’60 erano i ben accetti ed è per questo che io ho girato inutilmente per tutta Bologna alla ricerca di un cappello anni ’40 ed alla fine mi sono arresa ad un cerchietto. Ero perfino andata da mio parrucchiere per farmi spiegare come acconciare la mia indomabile chioma per l’occasione, ma poi quella mattina ero troppo assonnata per cercare di replicare la contorta acconciatura, mi sono limitata a vestirmi, truccarmi ed indossare il cerchietto.
Arrivati a Goodwood davanti ai nostri occhi sono apparse migliaia di bellissime macchine e sulle facce dei ragazzi delle nostra spedizione si è dipinta un’espressione estasiata quasi inebetita.
Qualcuna delle signore all’ascolto sa spiegarmi l’effetto che hanno le macchine su alcuni uomini? Per me è un mistero!
La sottoscritta, dopo uno sguardo d’insieme allo sterminato parco auto, si è limitata ad osservare gli outfit delle signore e signorine presenti e l’espressione trasognata sulle facce dei miei compagni di avventura.
Ovviamente nell’elegante stand condiviso da Veuve Clicquot e Rolex, non è mancato ottimo cibo e lo champagne Veuve Clicquot.
Purtroppo subito dopo pranzo per me la festa è finita, come cenerentola ho dovuto salutare tutti di fretta ed andare a prendere la mia zucca per Heathrow.
Quando torni da un viaggio non sei più la stessa persona che è partita, specie se fai esperienze indimenticabili come quelle che negli anni ho condiviso con la mia famiglia Veuve Clicquot ed anche stavolta è stato così. Ho scoperto di non essere sempre “tanto forte”, di potermi prendere il lusso di avere paura e di potermi anche mostrare spaventata a chi mi sta attorno. Ho anche capito però che la paura può essere vinta e superata ed a volte anche utilizzata come stimolo. Perciò non stupitevi se questa non sarà l’ultima gara automobilistica a cui partecipo…
Notes:
Etienne, I checked and I think that Jaguar’s mark never changed. They usually use a jaguar face for sporty cars (like yours) and the “leaping Jaguar” for all the others.
Dear François, remember our appointment 17-20 May 2012!
Miss you all and hope to admire all your cars in Piazza Maggiore, Bologna during the next Mille Miglia!
Le foto sono di Xavier Lavictoire