Davide Pizzolato è un uomo sul quale qualcuno dovrebbe fare una tesi di laurea.
Sognatore come ce ne sono molti a parole ma pochi nella pratica, in questo settore, Davide ha fondato appena un anno fa un marchio di jeans nologo, Haeng (ne ho un paio con cui ho un rapporto quasi feticistico), e attorno ad essi ha costruito una sorta di rivoluzionaria bottega vituale, sperimentando nuove modalità di comunicazione e partecipazione degli stessi clienti/utenti all’attività aziendale, trasformando il customer in seller, proponendo stage online ed aprendo di fatto nuove strade, almeno in Italia, per la cosiddetta brand experience.
Ad un certo punto, però, il sogno è finito. L’esperimento ha ceduto il passo alla realtà ed Haeng è sfuggito dalle mani di Davide per finire in altre mani (di cui non starò qui a disquisire), ben più interessate a maneggiare denaro che materiali e lavorazioni di qualità.
Lungi dal perdersi d’animo, Mr. Pizzolato si è tolto i jeans e rimboccato le maniche. Anzi, le ha tolte proprio… chiudendo gli occhi e lanciandosi in un nuovo sogno: Squadratlantica, ovvero una linea di polo ispirate agli anni d’oro dell’aviazione, gli anni ’20 e ’30.
L’idea di costituire il “Reparto Alta Velocità” nacque dalla sconfitta subita dall’Italia in casa propria, a Venezia nell’edizione del 1927. Al comando della scuola fu posto il Ten. Colonnello Bernasconi, ufficiale di eccezionali capacità organizzative. Fu lui a scegliere come base operativa del RAV Desenzano sul Garda, uno scalo considerato l’aereoporto privato di Gabriele D’ Annunzio. L’obbiettivo era quello di addestrare Piloti e personale tecnico espressamente per effettuare prove di velocità sugli idrocorsa e per competere poi alla Coppa Schneider. Furono Piloti come Dal Molin e Agello tra i primi a diplomarsi presso il RAV e ad esibire la famosa V Rossa , simbolo stesso del Reparto.
Ovviamente Davide non poteva non raccontare in tempo reale la sua esperienza, attraverso un blog che è l’antitesi dei sorrisi forzati di chi vuole e deve venderti qualcosa.
Davide usa la storia, quella con la S maiuscola e la sua, come insegnamento. La condivide, per sé e per chi vuole leggere e ascoltare, svelando idee, confessando dubbi, crucciandosi di fronte alle difficoltà, spiegando ogni sofferta e gioiosa fase che porta alla nascita di un brand, alla produzione, alla comunicazione, alla vendita (che partirà proprio questo mese).
Squadratlantica dunque è un laboratorio a cielo aperto. E solo nel cielo virtuale della rete possono volteggiare ancora vecchie glorie dell’aviazione italiana e dolci/amare verità su quello che significa buttarsi in un’avventura come quella di Davide.