Cronaca Vera: storia di un bistrattato successo nazionalpopolare

Cronaca Vera

Da adolescenti ci vedevamo con gli amici intorno alla classica panchina, ognuno seduto sulla sella del suo scooter o del suo motorino. Si urlava, come fanno gli adolescenti. Si fumavano sigarette e sigarette-extra, come fanno gli adolescenti. Ci si dava cazzotti per nessun motivo e si insultavano le ragazze che in realtà ci piacevano.
Poi c’era Giovanni, precoce genietto surreale, che nei caldi pomeriggi d’estate tirava fuori da sotto la sella del suo Zip una copia di Cronaca Vera, rubata al nonno rincoglionito, fedele lettore del settimanale più trash d’Italia, tanto trash da essere più avanti di tanta robaccia patinata che si trova in edicola.

Non so quante volte ci siamo messi a ridere come pazzi leggendo le famose, stringatissime didascalie (nipote ingrato – e sopra la foto in bianco e nero del trentenne psicolabile che aveva massacrato a coltellate la vecchietta; voleva solo la sua pensione – e sotto la foto del cadavere coperto da un lenzuolo di un altra vecchietta, uccisa da un ramo caduto per volere del destino mentre aspettava che aprisse l’ufficio postale).

Assolutamente antiquata nell’estetica – foto in bianco e nero, titoli enormi in bianco/nero/giallo/rosso – Cronaca Vera sembra arrivare direttamente dagli anni ’70 attraverso una capsula del tempo che ogni settimana la porta nelle edicole di tutto il mondo, popolarissima tra vecchi emigrati, anziane e carcerati.

Durante gli anni di università ho ri-iniziato a comprarla, quasi vergognandomene perché i damsiani non arrivavano a cotanto senso dell’umorismo e l’alto e il basso, per molti di loro, si mescolavano solo quando lo diceva un prof., un regista o un critico. Avevo anche pensato di propormi come fotografo ma poi lasciai perdere perché non riuscivo ad avvicinarmi neanche lontanamente allo stile Cronaca Vera, con mio estremo disappunto.

Proprio in questi giorni su Vice ho letto una bella intervista all’attuale direttore. E se vi è venuta un po’ di curiosità sull’argomento, leggetevi anche questo vecchio estratto di una tesi di laurea dedicata proprio a Cronaca Vera. Chissà che non vi venga voglia di scipparne una copia a vostra nonna… ma non fatevi beccare altrimenti scatta la didascalia povera vecchina e per voi non aveva di meglio da fare che rubare riviste alla nonna.

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