Cronaca dal Macef

Cronaca dal Macef

PREMESSA
Quando ho capito che non sarei riuscita ad andare a Milano per il Macef, ho chiesto a Giulia Boccafogli di dare un’occhiata anche per conto di Frizzifrizzi…
Lei, che oltre a essere molto gentile è anche molto efficiente, ha scritto un vero e proprio resoconto e siccome non saprei fare meglio, lo pubblico (quasi) integralmente.

CRONACA DAL MACEF
Eccomi qui, qualche giorno dopo il mio rientro da questa bellissima avventura.
Il bilancio è stato decisamente ottimo. In primis per l’atmosfera che si è respirata e poi per le incredibili possibilità che mi si sono aperte…
Ecco qui un report completo. In effetti questa esperienza si è dimostrata non solo bellissima, ma anche piuttosto complessa.

Prima di tutto la location. L’area DesignerClub è stata allestita all’interno del padiglione 16 (oro e gioielleria), sviluppata su di un’area di circa 300 mq, occupata alla fine da una trentina di designer tra: italiani e stranieri, giovani sconosciuti, giovani meno sconosciuti e alcuni maestri decisamente conosciuti.
Altra differenziazione, il tipo di prodotto proposto ed i diversi tipi di profili professionali presentati. Accanto ad alcune realtà nuove, erano presenti orafi professionisti, affermati e iscritti all’Ador (associazione designer orafi), autentici designer nel puro senso del termine, produttori di idee e disegni, di progetti insomma che però, ho avuto l’impressione, lavorassero più sulla forma che sull’innovazione, o comunque sull’innovazione formale.

Quindi credo sia bene distinguere tra design inteso come ricerca di innovazione e design connesso ai preziosi e all’oro, settore che sinceramente, seppur interessante e incredibile, non conosco e non sono in grado di commentare.
L’unica cosa che mi sento di dire è che tutti i rappresentanti di questo ultimo importante settore si sono dimostrati gentilissimi e curiosi nei confronti delle nuove realtà alternative ed estremamente disponibili a dare suggerimenti e idee su come elevare prodotti di bassa categoria (in relazione al valore materiale e non in riferimento all’idea) ad un più alto valore commerciale, mettendo a disposizione di noi giovani le loro idee e la loro sapiente esperienza.

Mariella Di Gregorio

Come dicevo, accanto a questi designer orafi, c’erano alcune nuove realtà, alcune delle quali mi hanno colpito moltissimo.
Prima di tutto ho potuto vedere dal vivo le collane realizzate da Mariella di Gregorio con i suoi cocci di porcellana.
Belli, originali e decisamente importanti nella nuova versione rifinita in argento dorato. Lei è fortissima e mi è piaciuta un sacco!

Barbara Uderzo

Poi ho visto anche i famosi Blob Rings di Barbara Uderzo, che conoscevo per le collane di cioccolata.
Molto belli e decisamente importanti anche questi: dei piccoli oggetti d’arte. Lei non ho avuto modo di conoscerla bene, ma del resto è già una professionista affermata e molto nota, che aveva ben poco da far conoscere ed è stato emozionante anche solo poter vedere le sue creazioni dal vivo.

Valentina Gaia Gambetta

Una segnalazione anche per Valentina Gaia Gambetta, con cui ho legato in modo particolare e che realizza gioielli in argento personalizzabili con una tecnica molto interessante: effettua stampa su argento – come faccia non so – ma lo spunto è interessante e le personalizzazioni sono tantissime!

Anche Michela Currone (che però sembra non avere un sito) mi ha colpito. Decisamente classica come ispirazione di base, ma le forme sono estremamente pulite e raffinate. Soprattutto anelli e collane in ottone rodiato.

Isabella Hart

Tra gli stranieri vi segnalo Isabella Hart, tra l’altro davvero gentilissima. In particolare mi hanno colpito i ciondoli in argento a forma di alveare.

Jan Frans Middelhoek

Più di tutti, comunque, ho amato il lavoro di Jan Frans Middelhoek, forse l’unico vero designer industriale presente, per come almeno lo intendo io. Anelli e ciondoli in acciaio di ispirazione post-industriale, dove le pietre sintetiche possono essere sostituite facilmente all’occorrenza con un meccanismo di apertura dell’incastro manuale. E poi ancora anelli in acciaio con diamante incastonato, svitabile, una sorta di pistone, nella cui fascia interna è possibile incidere frasi e nomi… insomma davvero bellissimi spunti e le forme generali decisamente minimali, pulite e vagamente hi-tech, anche se i prezzi non sono certo molto accessibili, per me!

Infine cito anche Giovanna Musca un personaggio davvero raro, che ha sfoggiato collane di chiara ispirazione etnica, con cromatismi tipici dell’India, dove ha lavorato per 15 anni, e forme classicheggianti e importanti, vagamente rinascimentali. Un portento di donna che mi è stata subito simpatica.. una principessa, come dice lei!

Insomma, questo è tutto per quanto riguarda le conoscenze fatte: belle, bellissime e importanti.
Credo di averti fatto un quadro più che papiresco di questa bella esperienza che ho potuto fare mia in tutti i sensi!
Una cosa che ho notato è che solo in due o tre (tra gli espositori) eravamo consapevoli del potere di internet e del grande ruolo che questo ha a livello di comunicazione e divulgazione di pensieri e idee.
Ammetto che avrei dato per scontata questa consapevolezza, ma davvero non è così.

Giulia Boccafogli
www.giulielleria.blogspot.com

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