Immagina di spiegare il Sole a uno che viene da un’altra dimensione: «c’è una palla di fuoco nel cielo. Tutti i giorni. Dalla notte dei tempi. Spunta fuori al mattino e la sera se ne va a trovare quelli che stanno dall’altra parte della Terra. E tu sai che c’è perché illumina le cose e accende il mondo; dà vita ai colori, ti scalda la pelle e se non stai attento te la brucia pure. Sai che c’è ma non puoi guardarlo mai in faccia. Puoi guardare dove vuoi tranne lì, tranne la palla di fuoco. A meno che non ci sia una tenda fatta di nuvole a mascherarne per qualche istante l’inaudita potenza».
Suona “strano” eppure è così. Quella palla di fuoco c’è, giriamo attorno ad essa da più di 4 miliardi di anni, ne percepiamo in ogni istante gli effetti, ma è impossibile posarci sopra l’occhio senza qualche espediente o stratagemma.
Però, da quando siamo riusciti ad avventurarci prima nel cielo e poi nello spazio, possiamo misurarne l’attività. C’è un satellite che fa esattamente quello. Monìtora. Osservatore privilegiato, col suo occhio meccanico contempla. E manda i dati che raccoglie a noi scimmie pensanti ancorate alla Terra.
E noi — che del Dio Sole glorifichiamo l’opera da sempre, attraverso il mito, la religione, la scienza — ne raccogliamo le tracce attraverso numeri che si susseguono come in un codice misterioso che nessuno è mai riuscito a decifrare.
Ogni giorno un “messaggio” diverso.
La designer inglese Helen White quei “messaggi” li ha trasformati in stampe, disegnate a tutti gli effetti dal sole o, meglio, dall’energia invisibile che emana. Ogni linea rappresenta un minuto dell’attività solare (gli spazi vuoti rappresentano i “black out” del satellite), per un totale di 1440 linee/minuti a simboleggiare l’impronta solare in un dato giorno.
Le stampe vengono realizzate su richiesta attraverso un sito chiamato Solargraphic: c’è un giorno speciale che vuoi celebrare o ricordare? Su Solargraphic puoi ordinarne una. L’importante è che la data sia posteriore al 5 febbraio 1998, giorno a partire dal quali sono disponibili i dati della nostra cara, vecchia palla di fuoco.
