AIAP Women in Design Award: è arrivato il momento della premiazione

Nato nel 2012 come appuntamento biennale di respiro internazionale, l’Aiap Women in Design Award ha da allora sostenuto e dato visibilità a numerose progettiste e al loro lavoro — operazione importantissima in un settore in cui la questione di genere è tutt’altro che secondaria.
Il premio, spiegano le tre attuali curatrici, Cinzia Ferrara, Laura Moretti e Carla Palladino (Ferrara e Moretti sono, insieme a Daniela Piscitelli, anche le ideatrici dell’iniziativa, che dal 2021 si avvale pure del lavoro di alcune giovani designer: Alice Bianco, Costanza De Luca, Benedetta De Rossi, Elia Maniscalco, Bianca Sangalli Moretti e Lucia Tonelli.), muove dall’intento «di comprendere e promuovere l’universo delle donne legato al design della comunicazione visiva, spesso poco conosciuto». L’obiettivo: «ricercare linguaggi, poetiche e approcci differenti al progetto nonché mappare la condizione del lavoro delle designer».

In seguito all’uscita del bando, lo scorso febbraio, sono stati numerosi i progetti presentati da progettiste di tutto il mondo, tra professioniste, studentesse e ricercatrici. Tre, infatti, sono le categorie previste dal premio, per ciascuna delle quali la giuria (composta da nomi di primissimo piano del settore: John L. Walters di Eye Magazine, Solace Emefa Adzei del PADI Pan-Afrikan Design Institute, Cinzia Ferrara di AWDA, Fabiana Ielacqua di AIAP, lo studio LaTigre in rappresentanza di AGI Alliance Graphique Internationale, Jonas Liugaila di LDA Lietuvos dizaino asociacija, Stina Löfgren dello Svenska Tecknare, Susana Machicao della BICeBé Bienal del Cartel Bolivia, la designer iraniana Zahra Pashaei, Amanda Schutz di DesCan Design Professionals of Canada e Zeynep Tonguç di GMK Grafikerler Meslek Kurulusu) ha scelto i finalisti.
Sono 34 quelli della categoria “Professionals”, tra cui alcuni già passati sulle pagine di Frizzifrizzi, come Bullonato di Silvia Amadei e The Dostoevsky Project di Valeria Brancaforte; 14 per la categoria “Students”, dove figura un giovane talento come Maria Calzolari, già apparsa sul nostro sito con un altro progetto; 12, infine, per la categoria “Research & Training”, che è stata valutata da un’apposita giuria, formata dalla designer e ricercatrice Marta Bernstein, dallo storico e designer Dario Carta, dalla designer Benedetta Crippa, dalla storica e ricercatrice Luciana Gunetti, dalla curatrice AWDA Laura Moretti, dal direttore di ISIA Urbino Jonathan Pierini e dalla professoressa ordinaria in design Daniela Piscitelli.

(foto: Anna Shvets | elaborazione grafica: AWDA team)

60, in totale, i lavori finalisti di questa quinta edizione del contest, che si potranno ammirare durante la serata di premiazione, prevista per il 10 novembre presso Triennale Milano.
Oltre a una menzione d’onore per ogni categoria, al premio principale AIAP Women in Design Award e al premio speciale “AWDA for Rights!”, «attribuito al progetto che meglio avrà affrontato le tematiche sociali dei diritti e del lavoro femminile, e più in generale delle disparità di genere e in ogni ambito», saranno anche assegnati un “Premio alla Carriera” e un “Premio alla Memoria”, in riconoscimento, spiegano le organizzatrici, «al merito di due progettiste che nei decenni passati hanno compiuto un percorso professionale innovativo contribuendo in maniera autorevole alla cultura del progetto nel campo del design della comunicazione visiva». A identificare le due figure è stato un comitato scientifico formato da Maddalena Dalla Mura, presidentessa dell’Associazione Italiana Storici del Design, Carla Palladino, curatrice
AWDA, Mario Piazza, direttore scientifico del Centro di Documentazione sul Progetto Grafico AIAP, Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano
Triennale di Milano e Marco Tortoioli Ricci, presidente
AIAP.

(design: AWDA team | font courtesy: Zetafont)

Il tema dell’intero evento sarà quello — caldissimo e attuale — della presenza e della rappresentazione femminile nell’ambito del settore della comunicazione visiva. Il titolo non lascia adito a dubbi: How many women are in the room?, che è la domanda da farsi in ogni presentazione, ogni conferenza, ogni sala riunioni, ogni dibattito pubblico (e la risposta, purtroppo, è ancora troppo spesso desolante), e sarà anche l’interrogativo che guiderà gli interventi delle professioniste e dei professionisti che hanno fatto parte della giuria.
Infine, due momenti chiave della cerimonia di premiazione saranno dedicati ad altrettante testimonianze: una relativa all’attuale condizione delle donne iraniane — «tema su cui vogliamo rimanga alta l’attenzione» affermano Ferrara, Moretti e Palladino — e una riflessione di John Walters, storico direttore di una rivista fondamentale, a livello globale, per la comunicazione visiva: Eye magazine.

L’appuntamento è dunque per il 10 novembre alle 18,00 presso Triennale Milano. La partecipazione all’evento è gratuita ma bisogna registrarsi qui.

(foto: Smithsonian Institution Archives, Accession 90-105, Science Service Records, Image No. SIA2009-4199 | elaborazione grafica: AWDA team)
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