Cinque libri sulla guerra

Dopo la caduta del Muro di Berlino, abbiamo vissuto anni relativamente tranquilli, ma ora, con il conflitto tra Russia e Ucraina, la guerra è tornata a far parte del nostro quotidiano. 
La guerra, ovviamente, ci fa paura, e spaventa anche i bambini perché è qualcosa di enorme, gigantesco e mostruoso. 
Ci sono libri che la raccontano molto bene e, come di consueto, ne ho scelti cinque.


Cinque è una rubrica di Davide Calì che parla di cinque libri, cinque fumetti o cinque-qualsiasi-altra-cosa.

Flon-Flon e Musetta
di Elzbieta, AER Edizioni

Flon-Flon e musetta giocano spesso insieme, al ruscello. Sono amici e un giorno pensano di sposarsi. Poi arriva la guerra. Non la si vede, ma lo stesso succedono delle cose. Là dove prima c’era il ruscello ora c’è il filo spinato e di Musetta non si deve più parlare.
La guerra è fatta così: fa molto rumore, non ascolta nessuno e distrugge tutto. Un giorno la guerra finisce e Flon-Flon va a cercare Musetta.
Un libro bellissimo, per raccontare la guerra ai più piccoli.

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Boom. La Guerra Dei Colori
di Ximo Abadìa, BeccoGiallo

In principio ci sono due villaggi che vivono vicini, poi una notte nascono due bambini. Uno in un villaggio, uno in un altro. Il primo cresce ossessionato dal verde. Il secondo dal rosso. Crescendo, la loro ossessione non migliora, anzi. Il primo comincia a raccontare in giro di un mostro rosso che divora tutto, il secondo invece prende a raccontare di un gigante verde che rapisce bambini. Nessuno li ha ai visti questi mostri, ma la gente comincia ad avere paura. 
I due prendono il potere, si dividono il mondo e pongono un muro a separare i rispettivi territori. Ma non basta. Così, si dichiarano guerra.

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La Guerra
di José Jorge Letria e André Letria, Salani

La guerra mina i giorni come una malattia implacabile, la guerra non ascolta e non vede niente. La guerra è fatta di divise, di paura, di odio, di ambizione. La guerra sa sempre dove la temono e dove la invocano.
In questo libro scritto dal poeta portoghese José Jorge Letria e illustrato da André Letria, ci ritroviamo facilmente qualsiasi guerra, da quella che ha incendiato il Kosovo non molti anni fa, a quella che viviamo ai nostri giorni, tra Russia e Ucraina. 
Peccato che, come scrive Letria, la guerra non sappia leggere.

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On les aura!
di Barroux, Seuil Jeunesse

La Prima Guerra mondiale viene ancora ricordata in Francia come la Grande Guerra, in cui persero la vita quasi un milione e 400 mila soldati.
Barroux illustra il diario di un soldato senza nome trovato, per caso, a un mercatino delle pulci, rispettandone il testo, riportato integralmente. Non sapremo mai cosa ne sia stato di quel soldato, perché il diario si interrompe all’improvviso. Ma nel frattempo, ne leggiamo le giornate e i pensieri, quelli di un giovane come tanti mandato al fronte per combattere una guerra che falciò inutilmente la vita di milioni di giovani, e non solo.

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Otto
di Tomi Ungerer, Mondadori

L’avvento del nazismo visto dagli occhi di un orsetto di peluche di nome Otto.
Le leggi razziali, le deportazioni e infine la guerra. L’orsetto racconta la sua storia, che è un po’ anche la nostra, quella dei nostri nonni almeno: i bombardamenti, le corse nei rifugi, le strade coperte dalle macerie dei palazzi. È proprio da lì, da un cumulo di detriti, che un soldato americano lo raccoglie e viene colpito, subito dopo da un proiettile, in parte attutito da Otto. Entrambi vengono ricuciti e Otto si guadagna anche una medaglia! La sua vita, che sembrava finita, ricomincia, in una nuova casa, dall’altra parte dell’oceano, ma dopo una momentanea fortuna, Otto finisce nella spazzatura e poi nella vetrina di un robivecchi.
Passano molti anni, finché un giorno un turista si ferma davanti alla vetrina e lo chiama per nome.

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editorialista
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