Un video-ritratto animato di David Godlis: il fotografo del punk newyorkese

Fondato nel 1973 da Hillel Kristal, imprenditore all’epoca quasi cinquantenne e considerato come una delle figure chiave nella scena dei club newyorkesi (Kristal aveva lavorato come manager al Village Vanguard, nel Greenwich Village, dove suonò il gotha del jazz), il CBGB è passato alla storia come la culla del punk, ma inizialmente era stato pensato — lo suggerisce lo stesso acronimo — come locale specializzato in musica Country, Bluegrass e Blues1. Poi le cose, per fortuna, andarono diversamente.

Tra quelle quattro mura nell’East Village di Manhattan transitarono alcune delle band che, letteralmente, andarono a costruire i suoni e l’estetica della musica punk, della new wave e del post punk: ad attaccare le chitarre agli amplificatori furono i Television e i Ramones, i Blondie e gli Heartbreakers di Johnny Thunder, Patty Smith e i Talking Heads.
A immortalare quelle leggendarie serate per i posteri fu un giovane fotografo, David Godlis. Molte delle immagini che hanno contribuito a dipingere l’immaginario collettivo di quella che era la scena underground di New York degli anni ’70 e dei primi anni ’80 sono le sue.

Oggi il CBGB non esiste più. Il fondatore, Kristal, è morto nel 2007 e il locale è stato chiuso per debiti l’anno prima. Le note, le urla, le luci di quei seminali primi anni del club, tuttavia, sembra ancora poterle vedere e sentire nelle foto di Godlis, che ha settant’anni e racconta i suoi esordi in un bel corto d’animazione realizzato dai fratelli filmmaker Lewie & Noah Kloster, fondatori della casa di produzione Tall Glass With Ice.

Intitolato Shots in the Dark with David Godlis, il filmato è appena uscito su Vimeo ed è narrato dalla voce dello stesso fotografo, mentre le immagini sono frutto di una sapiente combinazione tra tavole dipinte all’acquerello, brevi clip video e foto provenienti dall’archivio di Godlis, poi ritagliate (non gli originali, ovviamente) così da dare all’insieme quel sapore da fanzine punkettona.

C’è un anche un interessante “dietro le quinte”, per vedere tutto il gran lavoro fatto dai fratelli Kloster.

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