La nuova edizione dei Graphic Days® è dedicata al senso “smarrito” del tatto

COSA
Graphic Days®
QUANDO
16 – 26 settembre 2021
DOVE
Toolbox Coworking | via Agostino da Montefeltro 2, Torino
(e, il 17 settembre, in tutta la città)

È facile non farci caso, essendo un termine molto comune e di uso quotidiano, ma toccare è una parola piuttosto curiosa. La sua origine è onomatopeica, e la sua radice sta in quel toc che producono le nocche quando bussano. Quindi, volendo accogliere in pieno l’origine etimologica, il toccare nasce da un annunciarsi, chiedendo il permesso, nella speranza di ricevere accoglienza. Sono qui, mi manifesto, vorrei entrare.

È altrettanto curioso che, in questo anno e mezzo di pandemia, la quasi totalità delle limitazioni personali e dei timori siano stati legati proprio a quel toc, sia nel senso di accedere in qualche luogo sia nel senso stretto di toccare qualcosa o qualcuno: abbracciare, stringere mani, baciarsi, coccolarsi. Entrare, appunto, in contatto è stato ed è ancora parzialmente tabù.

Non poteva esserci dunque tema migliore per accogliere, nuovamente in presenza, il pubblico torinese, italiano e internazionale per la nuova edizione dei Graphic Days®, festival internazionale dedicato al visual design nato a Torino cinque anni fa grazie all’intuizione di Print Club Torino, che ha avuto il merito di rendere l’evento uno degli appuntamenti centrali, nell’ambito della grafica in tutte le sue forme, a livello nazionale e non solo.
È proprio Touch, infatti, il concetto che funge da filo rosso attraverso l’intero programma del festival, che si svilupperà dal 16 al 26 settembre con mostre, workshop, una mostra mercato e due incontri.

Eyes on Ukraine
(courtesy: Graphic Days®)

Toccare è molte cose: un intero ventaglio di sensazioni ed esperienze: sfiorare, stuzzicare, colpire, solleticare. Si tocca per conoscere, scoprire, costruire, interagire, emozionarsi, orientarsi, attività che di certo non mancheranno a chi visiterà e parteciperà al festival, capace di coinvolgere tutti i sensi.
Ci sarà da esplorare la grafica e l’illustrazione di un paese cui conosciamo poco la cultura visiva, e cioè l’Ucraina, protagonista dell’esposizione principale, Eyes on Ukraine, suddivisa a sua volta in tre diverse sezioni; ci sarà da orientarsi tra i nuovi linguaggi del visual design italiano, con una selezione dei 100 lavori frutto della call Neologia; per poi perdere nuovamente la bussola dentro alla Dark room experience, luogo sia fisico che mentale pieno di «proiezioni immersive, spettacoli di luce stroboscopici, installazioni interattive»; We mix design and people è invece un invito ad approfondire il tema, attualissimo, del “social design”, con progetti che partono dal singolo e arrivano fino all’intero pianeta, attraversando temi come la salute e l’accessibilità, le relazioni, la disparità sociale e di genere, il razzismo, l’immigrazione, l’identità culturale e l’ambiente; alle emozioni, espresse dalle mani, si rivolge la mostra Many Mani dell’illustratrice Cecilia Campironi; mentre al mutato rapporto col corpo — il nostro e quello altrui — è infine dedicata Il corpo non mente, esposizione coi lavori prodotti da studentesse e studenti del corso in Comunicazione visiva del semestre estivo 2021, tenutosi presso la Facoltà di Design e Arti, Libera Università di Bolzano, diretto da Giorgio Camuffo, con Emanuela De Cecco e Andrea Facchetti.

Dark Room Experience
(courtesy: Graphic Days®)
Cecilia Campironi, “Many Mani”
(courtesy: Graphic Days®)

In aggiunta a tutto questo, ci sarà anche la mostra delle 40 opere selezionate dalla nuova edizione del concorso internazionale Posterheroes.
E fin qui siamo “solo” alle mostre, cui si aggiungono, come già accennato, i tanti workshop (lì le mani saranno ovviamente al lavoro tutto il tempo) e la mostra mercato (il 25 e 26 settembre), dove guardare — ma soprattutto sfogliare — le produzioni di editori indipendenti, artiste e artisti, artigiane e artigiani, che sono 5X Letterpress e Libri Finti Clandestini, Archivio Tipografico, Bolopaper, Bottega Fagnola, Ciao. La Discoteca Italiana, Cose A Caso Design, Illustation, La Tipografia Toscana, Lepalle, Lupi Gentili, Medulla, Megazinne, Morsi Editore, My Name Is Bri, Officina Typo, Press Press, Stamperia D’Arte Busato e Tapirulan (tante, tante “vecchie” conoscenze di Frizzifrizzi, dunque).

Workshop Print Club Torino
(courtesy: Graphic Days®)

«Abbiamo voluto affrontare la questione della riconnessione tra i sensi nella comunicazione visiva: uno sguardo al prossimo futuro in cui potremo sperimentare ciò che ci circonda attraverso la sensorialità a 360 gradi. Keep in touch è uno dei nostri slogan e per realizzarlo usciremo dagli spazi della nostra sede principale e che ci ospita sin dalla prima edizione: Toolbox Coworking, per andare incontro ai cittadini e al territorio» spiegano Fabio Guida e Ilaria Reposo, che si occupano della coordinazione artistica di Graphic Days®.
Il programma del festival, infatti, va ad espandersi sull’intera città di Torino: l’ha già fatto nelle scorse settimane con la riqualificazione di via Durandi, nel borgo di San Donato, e lo farà il 17 settembre con In the city, una sorta di festival nel festival durante il quale gli studi creativi e le istituzioni culturali torinese organizzeranno incontri, mostre e presentazioni.
A proposito di incontri: Graphic Days® ospiterà un imperdibile simposio internazionale sulla storica Fonderia Nebiolo e un incontro per la presentazione del fondo che documenta l’attività grafica e culturale di Gianfranco Torri.

Chi può, vada. Con gli occhi bene aperti, la mente trasformata in spugna iper-assorbente e le mani pronte a toccare, idealmente o materialmente, e a scoprire.

(courtesy: Graphic Days®)
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