Il secondo numero di 20 Grammi di Pangrammi

In principio «Fu questa volpe a ghermir d’un balzo il cane». Ora invece si va sullo scientifico, o meglio su una scienza incerta che tende alla poesia, visto che si tira in ballo «Qualche vago ione tipo zolfo, bromo sodio».
Entrambe le frasi sono dei pangrammi, cioè dei periodi di senso compiuto composti utilizzando tutte le lettere dell’alfabeto della lingua usata. La volpe che ghermisce fu la protagonista della prima uscita di 20 Grammi di Pangrammi, piccolo e delizioso progetto editoriale dell’officina grafica e tipografica bolognese Anonima Impressori, che ha avuto l’idea di utilizzare il suo enorme archivio di caratteri mobili recuperati in anni di ricerche per stampare dei poster in edizione limitata, venduti su abbonamento.

Ogni mese un carattere, ogni carattere un pangramma, ogni pangramma un poster.
«Qualche vago ione…» è appunto il secondo, realizzato con lettere che provengono dalla Tipografia AGEV di Teramo e fanno parte della serie Egitto, prodotta nel 1935 circa dalla Xilografia Meneghello e Belluzzo di Legnago.

Essendo stampato artigianalmente, ogni manifesto è un pezzo unico. Osservando bene la carta opalina si notano, in filigrana, dei geroglifici egizi (non è facilissimo vederli nelle foto), a testimonianza dell’estrema cura del dettaglio che caratterizza il progetto, al quale ci si può abbonare online.