Tesori d’archivio: è online l’archivio storico dell’Enit

Nato in un’Italia appena uscita dalla Prima guerra mondiale e bisognosa più che mai di monetizzare le bellezze naturali e culturali del paese, l’ENIT, acronimo che in origine stava per Ente Nazionale per l’incremento delle Industrie Turistiche, venne istituito nel 1919 per regio decreto su proposta del ministro per l’industria, il commercio e il lavoro, che all’epoca era il liberale Dante Ferraris.
Tra i tanti scopi dell’ente, c’era quello di “proporre al governo i provvedimenti necessari all’incremento delle industrie turistiche con speciale riguardo a quelle del movimento dei forestieri” e quello di “promuovere la pubblicità e la propaganda all’interno e all’estero in favore delle industrie medesime”.
Proprio per favorire l’ingresso dei “forestieri”, l’ENIT commissionò per decenni manifesti e campagne a fior di cartellonisti e pubblicitari, soprattutto tra gli anni ’20 e gli anni ’70.

Parte di quel materiale è ancora negli archivi di quella che oggi si chiama Agenzia Nazionale del Turismo, che in questi giorni sta aprendo al pubblico le proprie raccolte di materiali.

Turisti davanti ad una vetrina a Torino, anni ’50
(courtesy: Enit)
Visitatori all’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, Milano, anni ’60
(foto: Angelo Novi | courtesy: Enit)
Festa dei Ceri a Gubbio, anni ’60
(courtesy: Enit)

Si tratta di una grande opera di sistematizzazione e digitalizzazione, iniziata nel 2019 per il centenario dell’ente e tuttora in corso. Ad oggi sono stati digitalizzati circa 20mila documenti — tra fotografie, diapositive, negativi, manifesti —, che diventeranno circa 160mila entro la fine del 2023.
Per ora la parte fotografica è preponderante, con più di 20mila foto a fronte di appena un centinaio di manifesti (tra i quali uno del ’52 di Erberto Carboni) ma l’iniziativa, secondo quanto dichiara l’ENIT, sarà anche occasione per — cito dal comunicato — «il recupero dei manifesti artistici che purtroppo negli anni sono andati dispersi».

Tutti i pezzi della collezione finora caricati si possono consultare gratuitamente, tuttavia non è possibile scaricarli.
L’archivio si può consultare qui, oppure si può partire dalla mostra virtuale messa online l’anno scorso.
Purtroppo entrambe le modalità, va detto, hanno grosse pecche: la mostra è scomodissime da “visitare” mentre all’archivio manca decisamente un visione d’insieme e la possibilità di accedere ai materiali per tipologia, luogo, data (per tipologia e autore, in effetti, si può navigare, ma il sistema non è intuitivo e bisogna fare qualche prova).

Lungotevere di Roma, anni ’60
(courtesy: Enit)
Festività del Corpus Domini a Roma, la processione si è svolta nelle strade centrali con una solenne processione cui ha partecipato il Santo Padre: dalla Chiesa di San Marco a Piazza Venezia sino all’arco di Costantino verso la Via dei Fori Imperiali. Da un altare innalzato sotto l’arco di Costantino il Santo Padre ha impartito l’apostolica benedizione, 1961
(courtesy: Enit)
Venditore di “crudo”, Bari, anni ’60
(courtesy: Enit)
Traghetto lungo lo stretto di Messina, anni ’60
(courtesy: Enit)
Turiste a Messina, anni ’60
(courtesy: Enit)
Spiaggia di Messina, anni ’60
(courtesy: Enit)
Turisti nel mare di Messina, anni ’60
(courtesy: Enit)
Messina, anni ’60
(courtesy: Enit)
Turisti davanti ad una mostra, anni ’60
(courtesy: Enit)
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