Fontikon: 8 font derivanti dalla simbologia etnica ed esoterica

Poco più di un anno fa scrissi di un bel progetto lanciato dalla designer Michela Graziani. Interessata all’uso dei simboli, sia a livello grafico che antropologico, e ben cosciente della mancanza di risorse digitali per i progettisti visivi — a fronte, invece, di un ricchissimo apparato bibliografico —, Graziani intraprese un lungo percorso di ricerca, cui seguì un’ancora più lunga e faticosa opera di traduzione dei disegni in formato digitale, finanziando l’iniziativa attraverso una campagna di crowdfunding che ebbe molto successo (su Kickstarter vennero raccolti oltre 20.000 Euro, più quattro volte rispetto all’obiettivo iniziale).

Il risultato fu Symbolikon, un ricchissimo set di oltre 800 simboli, che oggi si possono acquistare singolarmente o a “pacchetto completo”.

(courtesy: Michela Graziani)
(courtesy: Michela Graziani)

Proprio lavorando a Symbolikon, Graziani ha accumulato ulteriori conoscenze sull’argomento, conoscenze che ha poi deciso di utilizzare — su suggerimento di alcuni di coloro che avevano partecipato alla raccolta fondi — per rimboccarsi le maniche e spostare l’attenzione su un’ulteriore ricerca, quella sui caratteri tipografici.

Partendo da manoscritti medievali, decorazioni tessili o architettoniche e antichi sistemi di scrittura, la designer ha creato Fontikon, un progetto che per ora consiste in otto font per altrettante ispirazioni etnico-esoteriche: l’alchimia (Alchemy), l’impero africano precoloniale ashanti (Adinkra), l’impero azteco (Aztec), la cultura celtica (Celtic), l’universo narrativo di Lovecraft (Lovecraftian), l’antico giappone (Japan Samurai), la civiltà vichinga (Viking Norse) e le primissime forme di scrittura cirillica (Slavian).

Per ciascun font, Graziani ha prodotto 300 glifi, tra maiuscole, minuscole, caratteri speciali, legature e simboli, e l’opera è appena agli inizi perché l’idea è quella di realizzarne altri, finanziandosi anche stavolta attraverso una campagna su Kickstarter, dove si possono acquistare le licenze per utilizzare i caratteri.
Si tratta, ovviamente, di font di tipo display, quindi molto caratterizzati, tutt’altro che “neutri”, pensati soprattutto per videogame, poster, logo e siti web.

(courtesy: Michela Graziani)
(courtesy: Michela Graziani)
(courtesy: Michela Graziani)
(courtesy: Michela Graziani)
(courtesy: Michela Graziani)
(courtesy: Michela Graziani)
(courtesy: Michela Graziani)
(courtesy: Michela Graziani)
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