Save the date | Non mi piace, sculture e disegni di Noemi Vola e Martina Tonello

Di recente ho tenuto una serie di incontri con delle classi delle superiori. Tema: la narrazione sui social media e attraverso le immagini. Tra le tante cose, ho provato a mostrare ai ragazzi la potenza narrativa degli elenchi, delle liste. Ho proposto un “giochino”, fare una lista sull’app Note del proprio smartphone. Incipit: «Mi piace…», e poi via con l’elenco, rapido, senza pensarci troppo, quasi automatico.
Mostravo il mio come esempio, scritto altrettanto velocemente: «Mi piace il liquore all’anice. Mi piacciono i gatti. Mi piace l’odore di Ethel sul cuscino, la mattina, quando mi sveglio e lei si è già alzata. Mi piace l’alba, la sensazione di sentirsi puliti dopo una notte pesante. Mi piace andare in macchina con gli altri, sul sedile del passeggero. Mi piace stare in piedi, in autobus, e guardare la gente. [Continua…]».

Subito dopo chiedevo di fare un’altra lista, diametralmente opposta: «Non mi piace…». E se quella precedente poneva a volte qualche problema — piccole ansie da prestazione, difficoltà e un pizzico di vergogna nel cercare di definire sé stessi attraverso affinità, passioni e amori — era invece tutto più semplice quando si trattava di avversioni, insofferenze, fastidi e idiosincrasie. «Non mi piacciono le verdure bollite. Non mi piace stare a tavola con persone che non parlano. Non mi piace andare a passeggiare con persone che parlano troppo. Non mi piacciono i ragni. Non mi piace la domenica pomeriggio. [Continua…]».

Un po’ protesta, un po’ anti-dichiarazione d’intenti, un po’ rifiuto bartlebyano («I would prefer not to»), in un mondo in cui i social media hanno completamente dirottato il significato del concetto di “piacere”, la lista dei “non mi piace” è tanto liberatoria quanto capace di innescare processi creativi.

Lo dimostrano due tra i più interessanti giovani talenti dell’illustrazione italiana, Noemi Vola e Martina Tonello, che hanno compilato anche loro il catalogo dei “non mi piace”, trasformandolo però in una serie di disegni e di opere tridimensionali in pongo e in legno, tra la scultura e il giocattolo.

Noemi Vola, Martina Tonello, “Non mi piace”
(courtesy: Martina Tonello)
Noemi Vola, Martina Tonello, “Non mi piace”
(courtesy: Martina Tonello)

«Non mi piace quando è troppo tardi per fare colazione, aspettare la fine della fila, i parcheggi a pagamento, i libri degli Istrici fuori catalogo1, il giorno del mio compleanno. Non mi piacciono le cose che servono per forza a qualcosa, le multe, le marche da bollo, i controllori, i buttafuori e i poliziotti arrabbiati. Non mi piace quando non c’è abbastanza tempo, salutarsi ai binari del treno, la prima classe, il raffreddore e tutti i tentativi invano di farlo passare».

Comincia così l’elenco di Noemi e Martina, che ora espongono i loro giocosi tormenti, raccapricci, fastidi e disgusti attraverso una mostra, intitolata appunto Non mi piace, allestita negli spazi di Officina Margherita, a Bologna.

Noemi Vola, Martina Tonello, “Non mi piace”
(courtesy: Martina Tonello)
Noemi Vola, Martina Tonello, “Non mi piace”
(courtesy: Martina Tonello)
co-fondatore e direttore
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